Referendum Lavoro e Cittadinanza: 5 Sì Cruciali
In questa terza puntata del – PODCAST LIVE CUB – SENZA FILTRI, Sindachiamo su politica, economia e società! – affrontiamo un tema di grande attualità e importanza che ci riguarderà tutti molto presto: 👉 i referendum che si terranno l’8 e il 9 di giugno.
❗ Di cosa si tratta?
Si tratta di una serie di quesiti che toccano nervi scoperti del nostro sistema sociale ed economico, in particolare per quanto riguarda:
- I diritti e la sicurezza nel mondo del lavoro
- Un tema cruciale come la cittadinanza
🗣️ Per approfondire questi argomenti e capire meglio cosa significano i “5 SÌ per i diritti”, abbiamo con noi degli ospiti d'eccezione:
- L’Avvocato Giuslavorista Simone Bisacca
- Il Dottor Renato Strumia della CUB Torino
📌 Cosa affronteremo insieme?
Parleremo di:
- La lotta per la reintegra dei lavoratori ingiustamente licenziati
- Le tutele per le piccole imprese
- Il contrasto alla precarietà e all’abuso dei contratti a termine
- La sicurezza sul lavoro in un paese dove, purtroppo, gli infortuni e le morti bianche sono ancora troppi
Il quesito sulla cittadinanza e il suo impatto sociale ed economico
🗳️ Perché è importante partecipare?
Questi referendum sono un’occasione per esercitare una forma di democrazia diretta e mandare un segnale politico chiaro, magari spingendo i nostri politici ad affrontare temi seri che riguardano tutti noi.
🗳️ I CINQUE REFERENDUM DELL'8 E 9 GIUGNO
Sintesi a cura dell’Avv. Simone Bisacca e Renato Strumia (CUB Torino)
📌 In formato domanda–risposta, per rendere i contenuti accessibili a tutti
Il primo referendum riguarda i licenziamenti individuali illegittimi nelle aziende con più di 15 dipendenti.
Attualmente, il Jobs Act (Decreto Legislativo 23 del 2015) prevede che, anche se il licenziamento è dichiarato illegittimo, il lavoratore non venga reintegrato, ma riceva un indennizzo economico (da 12 a 36 mensilità).
👉 Se vincesse il “Sì”, questa parte del Jobs Act verrebbe abrogata.
Si tornerebbe alla situazione introdotta dalla Legge Fornero (2012): il reintegro tornerebbe a essere la sanzione principale.
📌 Obiettivo: ripristinare un diritto fondamentale, indebolito dalle recenti riforme.
Nelle aziende con fino a 15 dipendenti, oggi il lavoratore licenziato senza giusta causa riceve al massimo 6 mensilità di risarcimento.
👉 Il referendum chiede di eliminare questo tetto.
Il giudice potrebbe così valutare liberamente l'entità del danno e decidere un risarcimento proporzionato, anche superiore alle 6 mensilità, tenendo conto delle condizioni del datore di lavoro.
📌 I relatori definiscono l’obiezione dei piccoli imprenditori un atteggiamento “vittimistico” e chiedono una valutazione più equa e personalizzata.
Il terzo referendum mira a contrastare l’abuso dei contratti a tempo determinato.
👉 Si propone di abrogare la possibilità di fare contratti a termine senza una causale (cioè senza una motivazione specifica).
📌 Secondo i relatori, la precarietà:
- rende i lavoratori più ricattabili
- abbassa i salari
- impoverisce il tessuto economico e la qualità del lavoro
Questo referendum è visto come una risposta concreta contro il degrado del lavoro e un modo per fermare l’emigrazione dei giovani qualificati.
Il referendum riguarda la responsabilità dell’appaltatore per i danni ai lavoratori delle ditte appaltate/subappaltate.
Attualmente, esiste un’esclusione dal risarcimento per i danni legati ai “rischi specifici” dell’attività. In questi casi, il lavoratore riceve solo quanto previsto dall’INAIL, che è spesso inferiore al risarcimento completo.
👉 Il referendum propone di eliminare questa esclusione, rendendo l’appaltatore corresponsabile per tutti i danni.
📌 Secondo i relatori, questo aumenterebbe la prevenzione, i controlli e ridurrebbe incidenti e morti sul lavoro.
Abrogare questa norma significa togliere un “regalo” ai committenti a scapito della sicurezza.
Il quesito propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza legale richiesto agli immigrati maggiorenni che lavorano in Italia per chiedere la cittadinanza.
📌 I relatori ricordano che:
- La cittadinanza non diventa automatica
- Resta un atto discrezionale del Ministro dell’Interno
👉 Il cambiamento è visto come un segnale positivo verso l’integrazione.
Dal punto di vista economico e sociale, l’Italia ha bisogno dell’immigrazione:
- Per sostenere pensioni e welfare
- Per gestire la complessità della società contemporanea
Votare "Sì" significa riconoscere una realtà già presente e cambiare approccio culturale.
Anche se non promotori di tutti i referendum, i relatori sostengono che è fondamentale partecipare.
📌 Votare "Sì" significa:
- Contrastare gli arretramenti nei diritti del lavoro
- Mandare un segnale politico chiaro
- Obbligare i politici ad affrontare i temi nei mesi successivi
Il quorum è cruciale:
📢 Se non si vota, i referendum falliscono e i politici potranno ignorarli.
📢 Se si vota e il “Sì” vince, la politica dovrà rispondere.
👉 È democrazia diretta, è un’occasione per farsi sentire.
Minutaggio
0:00 – 1:00 Introduzione e Presentazione Ospiti •
1:00 – 5:00 Primo Referendum: Abrogazione parte del Jobs Act sui Licenziamenti Illegittimi
5:00 – 8:00 Secondo Referendum: Abrogazione tetto indennizzo licenziamenti illegittimi per consentire al giudice di tarare il risarcimento.
8:00 – 15:00 Obiezioni ai Referendum sui Licenziamenti e risposte.
15:00 – 23:00 Terzo Referendum: Contrasto all’Abuso dei Contratti a Termine
23:00 – 28:00 Quarto Referendum: Responsabilità dell’Appaltatore per Danni sul Lavoro
28:00 – 35:00 Quinto Referendum: Riduzione dei Tempi per la Cittadinanza
35:00 – Fine Considerazioni Finali: Importanza del Quorum per la validità dei referendum e invito alla partecipazione al voto.
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