Effetti divisivi e mortificanti della Valutazione della perfomance
Ribadiamo il nostro giudizio assolutamente negativo sulle “pagelline “come fonte di discriminazioni, forzate diversificazioni e screditamento dei lavoratori; constatiamo dalle primissime “pubblicazioni” gli effetti della valutazione della performance come una potente deflagrazione di iniquita’ e volonta’ di classificazione.
L’ incompetenza dirigenziale nel formare i propri valutatori, vittime e carnefici, centinaia di coordinatori addossati di una responsabilita’ professionale (senza adeguate basi) ma soprattutto personale e soggettiva, rende obbligatoriamente diversificata e viziata la valutazione di oltre 12000 dipendenti.
Abbiamo riscontri, e invitiamo la dirigenza a recepire feedback dai suoi valutatori, sulla confusione e disomogeneita’ delle direttive recepite dai nostri coordinatori abbandonati a se stessi in una procedura di prima applicazione!
Al di là della confusione generata da queste “fascette” di merito (di cui la A di eccellenza riservata solo allo scouting della dirigenza) i valutatori non hanno ben compreso le ripercussioni sui percorsi formativi e soprattutto sui DEP.
In particolare sui DEP (Differenziali Economici di Professionalita’) è stato comunicato, con colpevolissimo ritardo, a valutazione già fatta, che punteggi minori di 30 perderanno anche 2 punti sui DEP passando da 58 a 56: occorre rifiutare questa valutazione.
Ben peggiore esempio è quello delle U.O. coordinate formalmente da coordinatori o totalmente assenti o parzialmente presenti; tralasciando sceriffi e controllori che non coordinano e non collaborano alla pari con i propri colleghi, immaginiamo l’attendibilita’ di queste valutazioni!
Siamo a favore della valorizzazione della professionalita’ e competenze ma questo non può andare a discapito della gran parte degli operatori che sostengono imprescindibilmente tutti i servizi dell’azienda, rendendoli “performanti” nonostante la cronica ed emergenziale carenza di organico.
A queste migliaia di lavoratori viene dato come premio di produzione entrare in una “classifica” provocatoriamente differenziata, che premia solo pochi e che porta un carico di svilimento, mortificazione e isolamento.
Si crea una forzata reazione di demotivazione, comparazione, competizione, invidia e rabbia che andra’ a minare tutte le centinaia di gruppi di lavoro. Questa è l’attenzione aziendale sul clima e il benessere dei lavoratori.
Rifiutiamo questa diversificazione verso il basso, irrispettosa e sprezzante, non ci devono essere punteggi minori di 37, è un accanimento lasciato a varie soggettivita’ che mina un intero comparto.
E’ un diritto dei lavoratori ottenere chiarimenti sulla propria valutazione tramite colloquio con il valutatore di prima istanza, se non si trova un accordo consigliamo di procedere in seconda istanza con i direttori SOC: oltre che un diritto, è l’unica maniera per contrastare questa pessima procedura ancor peggio applicata.
Solo manifestando il nostro malcontento riusciremo a fermare questa umiliante prevaricazione.
RIFIUTIAMO TUTTI LA VALUTAZIONE.
Cub sanita’ Firenze, via di Scandicci 86, cubsanita.firenze@libero.it – tel. 055 494858