Sarebbe importante avere dal Ministero dei dati relativi ai posti di lavoro creati, a quanti studenti o studentesse hanno trovato un impiego a seguito degli stages e se questo impiego è in linea con i percorso di studi. Senza dubbio esisteranno esempi virtuosi di giovani che hanno trovato un’occupazione in linea con le loro aspettative ma nella stragrande maggioranza dei casi questi stages sono stati improduttivi.
E scopriamo ora che oltre 4 mila studenti nel corso dei Pcto si infortunano al pari dei lavoratori e delle lavoratrici, metà dei 4 mila, riferiti all’ultimo triennio, in itinere e gli altri nello svolgimento del tirocinio in azienda.
Stando a questi dati ci chiediamo se sia lecito e accettabile la decisione del Governo Meloni di far partire l’alternanza negli istituti tecnici già dal secondo anno. L’obiettivo è quello di ridurre le ore di insegnamento frontale e rinviare sine die un percorso che attrezzi officine, laboratori, aule e plessi scolastici per renderli efficienti, moderni, attrezzati e in grado di fornire conoscenze teoriche e pratiche alle classi.
Solo nel primo trimestre del 2025, stando a quanto riportato da alcuni giornali, l’Inail ha ricevuto 600 denunce di infortuni di studenti “in occasione di lavoro” e altre 584 “in itinere”. Immaginiamoci allora quali numeri avremmo con un aumento esponenziale degli studenti e delle studentesse coinvolti\e.
Il governo Meloni ha introdotto l’assicurazione Inail per gli studenti ma è forse questo il problema? Restino a studiare fino alla fine degli studi dentro istituti attrezzati e moderni che permettano loro di acquisire esperienze e conoscenze reali. Se i Pcto sono solo percorsi per l’apprendimento delle professioni, senza essere impiegati direttamente nelle attività lavorative, è possibile che così tanti ragazzi subiscano infortuni? Forse molte aziende non rispettano a sufficienza le norme della sicurezza sul lavoro? I corsi di sicurezza svolti prima dell’avvio del percorso di alternanza sono adeguati o insufficienti anche in assenza di risorse adeguate? Domande ancora senza risposta.
(A cura di Cub Pisa)