Care colleghe e cari colleghi,
alla vigilia della riapertura delle scuole, l’avvio dell’anno scolastico si preannuncia ancora una volta in salita, per le operatrici e gli operatori del servizio educativo per l’autonomia e la comunicazione.
La CUB sta raccogliendo, in questi giorni, le segnalazioni più disparate che rendono palpabile la preoccupazione dei lavoratori e delle lavoratrici per il proprio futuro lavorativo. Chi aveva il contratto a tempo determinato sta perdendo ogni speranza in un possibile rinnovo. Moltissimi/e di coloro che hanno il tempo indeterminato sono ancora in attesa di sapere se sarà mantenuto il parametro contrattuale e se sarà garantita la continuità.
Un dato che salta all’occhio e’ l’allarmante e sistematica riduzione delle ore di assistenza erogabili agli alunni e alle alunne, a cui corrisponde quasi inevitabilmente la proposta (o meglio l’imposizione) della riduzione dell’orario di lavoro. Molte certificazioni semplicemente non vengono rinnovate al termine del ciclo di studi, mentre alle nuove certificazioni viene assegnato un numero di ore inferiore rispetto a quelle degli anni passati. Sono diminuiti gli e le studenti che necessitano di assistenza o le disabilità sono meno gravi? Oppure si tratta dell’ennesimo taglio ai servizi sociali, con buona pace dell’inclusione delle persone con disabilità?
Nessuna soluzione è stata trovata per quanto riguarda la gestione delle assenze dell’utente. Ripartirà la solita giostra degli spostamenti dell’OEPAC in altre classi o istituti, su studenti che non si conoscono e che non conoscono l’operatore/trice, vanificando l’inclusione e ogni prospettiva di progettualità. Tornerà l’incubo dei fogli delle presenze degli alunni, atti burocratici che non dovrebbe essere compito dell’operatore/trice redigere, ma che viene richiesto di compilare con attenzione, con conferma del docente presente in aula, pena la perdita di retribuzione.
I cambiamenti effettuati negli ultimi anni dalle amministrazioni sono riusciti a peggiorare condizioni di lavoro al limite del sopportabile. Nemmeno la fuga in massa da parte dei lavoratori e delle lavoratrici ha indotto gli enti gestori a tornare sui propri passi. Anzi, si vocifera che, per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, in cui il servizio è gestito dal Comune di Roma, l’anno scolastico inizierà senza la firma delle convenzioni tra le cooperative e i municipi, mentre per le scuole secondarie di secondo grado, in capo alla Regione, il servizio di assistenza specialistica non sarà avviato prima di ottobre.
Non possiamo più attendere!
Dobbiamo necessariamente chiedere che la nostra presenza in classe sia slegata da quella dello/a studente, per poter effettivamente garantire sia l’alunno/a che noi stessi/e!
Non dobbiamo stancarci di chiedere i nostri diritti, non dobbiamo stancarci di chiedere l’internalizzazione del servizio, non dobbiamo stancarci di fare valere la nostra professionalità.
Dobbiamo iniziare a trasformare il nostro panorama lavorativo in qualcosa di più giusto e più etico per tutti e tutte!