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- Data di creazione Settembre 26, 2025
- Ultimo aggiornamento Settembre 26, 2025
Corteo pro Pal a Milano e Torino dopo attacco alla Flotilla: cori e treni bloccati
Corteo pro Pal a Milano e Torino dopo attacco alla Flotilla: cori e treni bloccati
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A Milano i partecipanti sono entrati in piazza Castello sulle note di 'Bella Ciao'
A Torino i manifestanti bloccano la stazione ferroviaria di Porta Susa - Adnkronos
A due giorni dallo sciopero generale proclamato dai sindacati di base a sostegno del
popolo palestinese, in alcune città sono ripartiti i cortei per manifestare dopo
l’attacco alla Global Sumud Flotilla. La protesta è nata in risposta a quanto avvenuto
nelle acque internazionali al largo di Creta, dove l’imbarcazione umanitaria diretta a
Gaza è stata colpita da droni.
Torino
Dopo quasi un’ora e mezza di occupazione dei binari, i manifestanti pro Palestina partiti
nel tardo pomeriggio da piazza Castello, hanno lasciato, sempre in corteo e sventolando
bandiere palestinesi, la stazione ferroviaria di Torino Porta Susa intonando diversi cori, da
‘Free Palestine’ a ‘Torino sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare’.
Prima di lasciare i binari, hanno cantato ‘Bella ciao’ sulle note di alcuni tamburi. Intanto
per venerdì alle 18 è stata annunciata un’assemblea aperta al campus Einaudi per
‘organizzare la solidarietà’
Oltre un migliaio di manifestanti ha raggiunto la stazione e, dopo aver attraversato i
binari, ha bloccato un convoglio con lo slogan 'Intifada pure qua se non cambierà'.
Durante l’occupazione dei binari, sono stati imbrattati anche i muri della stazione con
scritte in rosso e nero. Tra queste si legge ‘Morte al sionismo’, ‘Gaza Free’, ‘Infuria,
difendi, ribellati’ mentre alcuni manifestanti hanno tentato di affiggere sul treno fermo in
stazione alcuni manifesti con la scritta ‘Giu’ le mani dalla Global Sumud Flotilla’. Scanditi
anche slogan contro il premier Giorgia Meloni e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini e
su un muro della stazione il nome della presidente del Consiglio inserito in quella
che sembra la riproduzione di un mirino. Almeno 5 convogli di Alta velocità sono stati
limitati alla stazione di Torino Stura, mentre oltre una decina di regionali sono stati dirottati
verso altre stazioni.
"Quella iniziata lunedì è una mobilitazione permanente, lunedì è stata una piazza
incredibile e adesso non dobbiamo essere da meno", hanno scandito i manifestanti dal
megafono. "Il popolo italiano si è davvero svegliato con una coscienza e non si fermerà
davanti a niente, non scenderemo al compromesso. Non ci prenderanno in giro, non
basta mandare una nave ad aiutare, bisogna smettere di vendere armi a Israele. Il popolo
italiano non accetta le ipocrisie”, hanno aggiunto poco prima di partire in corteo per le vie
del centro di Torino.
Milano
Al presidio Cub di Milano, partito in corteo da piazza della Scala a Milano, i partecipanti
sono entrati in piazza Castello sulle note di 'Bella Ciao'. Scanditi alcuni slogan "se
non cambierà Intifada pure qua" e "Netanyahu criminale".
I manifestanti hanno espresso solidarietà alla Flotilla e chiesto il rilascio dei giovani
fermati durante gli scontri di lunedì scorso. "Se non cambierà bloccheremo la città", lo
slogan scandito. Bandiere della Palestina al vento e uno striscione che definisce "Meloni
complice del genocidio". Cori decisi contro Netanyahu definito "assassino" e Israele
apostrofato "criminale". Dal microfono inviti alla "mobilitazione permanente" e a "bloccare
tutto".
Pietro Cusimano dell'Usb attacca il governo: "Hanno dato più rilevanza a dieci vetrine
rotte che a 60mila morti".