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Un milione e mezzo di persone oggi in piazza per la Palestina

Oggi, venerdì 3 ottobre, dopo le enormi manifestazioni in tutta Italia del 22 settembre, si è fatto il bis, registrando una crescita delle mobilitazioni e degli aderenti allo sciopero

Nelle principali città italiane (…e non solo) il popolo è sceso in strada in sciopero e ha manifestato per la Palestina, almeno un milione e mezzo di persone, sfilando da nord a sud.
Tutto ciò è accaduto nonostante le prese di posizione del Governo e quelle “vergognose” della Commissione di Garanzia e le minacce di precettazione arrivate a stretto giro dopo la proclamazione dello sciopero generale di oggi nel settore pubblico e privato. (Cub e Sgb confermano lo sciopero generale per Flotilla e Gaza)

A Milano hanno sfilato tra le 200 e le 300.000 persone, attraversando la città fino a raggiungere e bloccare la tangenziale, dove si è riversato l’imponente corteo con alla testa Cub, Usb e gli altri sindacati di base (la Cgil si era invece fermata in piazza San Leonardo, sede del Politecnico).
Idem a Roma dove 300 mila persone hanno invaso la città, fino a percorrere un lungo tratto della tangenziale. Partecipatissime le manifestazioni di Torino, Genova, Firenze, Napoli e in tanti altri capoluoghi.
Ad animare le piazze sono stati i movimenti pro Pal, gli studenti medi e universitari, i centri sociali e migliaia e migliaia di cittadini che da due anni sostengono la causa del popolo palestinese, vessato dagli attacchi indiscriminati di Israele.
I manifestanti anche oggi hanno ribadito con fermezza la richiesta al governo di fermare il genocidio nella Striscia di Gaza e rompere le relazioni con Israele, la vendita di armi e attuare un vero e proprio embargo.
Un’unica voce di sdegno ha attraversato le piazze italiane nei confronti dei silenzi del Governo rispetto al blocco della Flotilla e rispetto al Genocidio e l’occupazione illegale della Palestina da parte di Israele .
Il no alla guerra e alla violenza e la mobilitazione in appoggio alla resistenza palestinese a Gaza e nei territori occupati raccoglie ormai l’adesione della maggior parte dell’opinione pubblica e sono in numero sempre crescente i lavoratori, gli studenti, i pensionati e i cittadini comuni che chiedono di fermare le operazioni militari dell’IDF contro i civili e manifestano per il diritto dei palestinesi all’autodeterminazione con un proprio Stato e territorio.
Una protesta trasversale e di popolo che percorre tutto il Paese e si salda alle rivendicazioni per delle scelte economiche, politiche e sociali che qui come sui fronti di guerra aperti in Europa e in Medioriente cambino rotta a favore della pace e dei bisogni concreti e non più rimandabili delle classi lavoratrici, degli studenti e della gente comune.
(Montagnoli (Cub), si sta svegliando coscienza degli italiani. “Questa manifestazione esprime una voglia di cambiamento vero”)

 

 

 

 

 

 

 

 

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