ATITECH, MA QUALE “SPEZZATINO” L’UNICA SOLUZIONE È L’INTERNALIZZAZIONE IN ITA DELLE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE DEGLI AEROMOBILI
I LAVORATORI HANNO IL DIRITTO DI SAPERE LA VERITA’
In data 3 dicembre – a seguito dell’incontro in Enac del 1 dicembre tra Atitech e Ita Airways – CgilCislUilUgl, presenti a tale appuntamento, hanno diramato un messaggio whatsapp, lanciando l’allarme “sul futuro dei lavoratori Atitech”.
CgilcislUilUgl, seppur denunciano il rischio di uno “spezzatino” delle attuali attività manutentive svolte da Atitech per Ita e il conseguente rischio occupazionale per i lavoratori, non fanno chiarezza sulle attività che sarebbero messe in discussione e a che punto sia la discussione in corso. Sembra quasi che i lavoratori non debbano sapere e non debbano vedere!
A fronte di un così pesante allarme, a rendere ancor più grave la situazione è il fatto che CgilCislUilUgl nè provano a rimettere in discussione le errate scelte del passato in ordine alla frantumazione di Alitalia e alla esternalizzazione della DMO dalla nascente Ita, come indicato dalla UE ma avallato dal Governo e dai sindacati “mainstream” stessi, né si attivano per organizzare una adeguata reazione da parte dei lavoratori contro ciò che incombe sulle loro teste.
LE SCELTE SBAGLIATE HANNO PRODOTTO RISULTATI DISASTROSI
In realtà sono stati già due gli incontri tenutisi in Enac tra Atitech e Ita con la presenza dei sindacati firmatari e nonostante lo stretto riserbo sul confronto, le indiscrezioni rivelano che è in discussione la rivisitazione parziale, se non addirittura la revoca, del contratto stipulato tra Atitech e Ita in merito ai servizi di manutenzione degli aeromobili.
A quanto pare, tale discussione sarebbe stata posta da Ita intenzionata a lamentare pesanti disservizi e ritardi determinatisi, soprattutto in questa prima fase di svolgimento del contratto di manutenzione degli aeromobili da parte di Atitech.
Certo è che non sarebbe neppure da escludere l’ipotesi che le lamentele prendano origine da valutazioni poco disinteressate di Lufthansa che, azionista al 41% di Ita e prossima proprietaria della maggioranza di quanto resta della ex-Compagnia di Bandiera italiana, potrebbe puntare al proprio colosso delle manutenzioni degli aeromobili per rilevare delle attività, ovvero a Lufthansa Technik.
Quale che siano le ragioni, a quanto pare, presto potrebbe essere a rischio, per l’ennesima volta, il futuro di centinaia di lavoratori – sia sulle base di Fiumicino che di Capodichino: un epilogo che la Cub Trasporti, in assoluta solitudine, aveva previsto nel momento in cui il Governo e le altre OO.SS. (…quest’ultime animate da miopi interessi di bottega!) accettarono supinamente che Ita “esternalizzasse” le attività delle manutenzioni degli aeromobili.
SOLO L’INTERNALIZZAZIONE POTRA’ SALVARE L’OCCUPAZIONE E IL FUTURO DEI LAVORATORI
Di fronte a tale situazione che si sta determinando e di cui i lavoratori vengono tenuti all’oscuro, la Cub trasporti continuerà il proprio intervento per rivendicare la totale internalizzazione delle attività (cessione di tutto il ramo d’azienda della manutenzione) all’interno di Ita.
ALTRO CHE PRIVATIZZAZIONE, CESSIONE A LUFTHANSA E ESTERNALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI HANDLING E MANUTENZIONE: SERVE UNA COMPAGNA UNICA E PUBBLICA.
A breve la Cub trasporti invierà una richiesta di incontro al Ministero dei Trasporti, a quello del Lavoro e a quello dell’Economia e Finanza, per poi aprire le procedure di raffreddamento: è urgente avviare una mobilitazione a difesa dell’occupazione e del salario dei lavoratori Atitech. E’ URGENTE RECUPERARE IL POTERE DI ACQUISTO DELLE RETRIBUZIONI
Considerando che gli stipendi dei lavoratori di Atitech, sono fermi da circa 9 anni, mentre l’inflazione continua a “volare”, è urgente un adeguamento dei salari per recuperare il loro potere d’acquisto, nonché un miglioramento della normativa che firma-dopo-firma ha subito un netto peggioramento: taglio dei riposi compensativi, dei permessi retribuiti (Rol), del tempo cambio-tuta, del trasporto aziendale, ecc.. SERVE ALZARE LA TESTA E DIFENDERE IL NOSTRO FUTURO.
CUB TRASPORTI
