“Nei giorni scorsi eravamo intervenuti per sollecitare risposte e informazioni che sono arrivate in ritardo e in termini assai generici. Nei fatti, quanto apprendiamo dalla stampa cittadina, è la fotografia di un Ente ormai avvezzo a ricorrere ai media per magnificare le proprie sorti e azioni ma invece assai titubante a esternare quando il contesto non favorisce l’autoelogio della Giunta. Quanto avvenuto al Comune di Pisa è già accaduto ad altri Enti della Pubblica amministrazione, la pirateria informatica è diffusa e rappresenta un problema da affrontare anche con un salto di qualità che si concretizzi da subito in organici adeguati, strumenti di lavoro efficienti e moderni, formazione costante.
Come sindacati e dipendenti del comune di PIsa non eravamo informati della sottrazione di dati riguardanti i dipendenti, tutto è stato minimizzato visto che su questo argomento l’immagine dell’Ente e dei suoi amministratori non poteva costruire narrazioni e celebrazioni. Ne consegue che un attacco, ormai usuale, a un Ente della Pa si trasforma in una sorta di farsa e invece di affrontare i problemi, per risolverli, senza cercare capri espiatori ma cercando invece le falle di un sistema a tutela dell’interesse generale, si preferisce una comunicazione inadeguata e tardiva e trattando i dipendenti come dei sudditi tenuti alla cieca obbedienza per ricordare al contempo le regole d’utilizzo degli strumenti informatici, come se il problema fosse nato per un’incuria del personale e non da qualche falla del sistema. Sarebbero finiti, ma il condizionale è d’obbligo, i tempi del credere obbedire e combattere e il nostro Ente è chiamato a un salto di qualità che necessita anche di adeguate politiche del personale di cui non si vede traccia alcuna. E di questo bisogna rendere conto alla cittadinanza e al personale.”
CUB COMUNE PISA
Da Il Tirreno, cronaca di Pisa, 21 maggio 2025