Il Contratto Integrativo Aziendale (C.I.A.) di IKEA è formalmente scaduto a novembre del 2018 ed è quindi da anni che azienda e sindacati confederali vanno avanti in un confronto serrato per definirne il rinnovo.
Da questa trattativa nazionale il nostro sindacato viene sistematicamente escluso nonostante sia tra i più rappresentativi. Il Tribunale del Lavoro dovrà ancora pronunciarsi sulla legittimità della nostra estromissione e ne stiamo attenendo sentenza.
Da qualche settimana abbiamo potuto verificare la bozza di ipotesi di accordo al vaglio di azienda e confederali, dopo che per tutto questo tempo era stata tenuta gelosamente segreta.
La prima osservazione dopo la lettura è: che delusione! Anni di trattative per veramente poco e nulla.
Analizziamo i pochi aspetti di sostanza:
MALATTIA: il nuovo C.I.A. introdurrebbe piccole integrazioni economiche sul terzo e quarto evento di malattia in relazione al pagamento della carenza (primi tre giorni). Il CCNL prevede il 66% per il 3° evento e il 50% per il 4°. La bozza di nuovo C.I.A. aumenta all’85 e al 66.
Ciò che invece ci lascia perplessi è l’attacco alla “malattia statistica” e all’ “indisposizione”, ben nascosto tra le righe! Questi due istituti venivano regolati da vecchi CIA o accordi locali e quindi erano rimasti nella prassi di molti negozi. Con il nuovo CIA verranno brutalmente cancellati: tutti gli eventi di malattia coincidenti con un solo giorno o anche meno dovranno essere giustificati con l’esibizione di certificato medico, ed è previsto anche il decadimento di eventuali accordi migliorativi di punto vendita.
Come Flaica – CUB, nella nostra piattaforma rivendicativa, abbiamo sostenuto che la malattia dovrebbe essere sempre retribuita al 100%, dal primo giorno sino al termine, mantenendo il comporto a 180 giorni per tutti i lavoratori.
WELFARE: vengono confermati i 150 € una tantum annui, da riparametrare in base all’anzianità aziendale e all’orario contrattuale, tramite un sistema di non meglio precisate convenzioni. L’importo potrà essere anche destinato al fondo di previdenza complementare. Azienda e confederali decidono di NON aumentare la retribuzione base e dare una risposta alla grave crisi salariale dei dipendenti – con stipendi tra i più bassi del gruppo Ikea in Europa. Il welfare serve a far risparmiare l’azienda dato che non incide sulla maturazione del TFR, pensione e tutti gli altri istituti di salario indiretto (ferie, permessi, malattia ecc…).
Come Flaica -CUB abbiamo sostenuto che un’azienda che fa utili milionari dovrebbe redistribuire ricchezza in favore di chi ha contribuito a crearla. Per questo sosteniamo la necessità di introdurre una 15° mensilità per tutti i lavoratori.
LIVELLI E MANSIONI: nella bozza di C.I.A. si riduce il tempo necessario per progredire dal 4° al 3° livello. Basteranno “solo” 12 mesi continuativi di svolgimento dell’incarico e non più 18. Attenzione però! Questa previsione è comunque altamente peggiorativa rispetto al CCNL che prevede solo 4 mesi!
Come Flaica – CUB crediamo che data la reale promiscuità delle mansioni che svolgono i dipendenti, sarebbe necessario riconoscere a tutti il 3° livello con relativo adeguamento della retribuzione!
LAVORO DOMENICALE E FESTIVO: nella bozza di CIA vengono leggermente aumentate le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo – che CCNL e CIA considerano obbligatori -, e vengono introdotte 4 “domeniche di picco” maggiorate al 75% e decise a livello di store. Tali maggiorazioni verranno applicate ai nuovi assunti solo dopo il 2° anno di servizio.
Come Flaica – CUB vogliamo eliminare qualsiasi franchigia di anzianità o fatturato di punto vendita. Il lavoro domenicale deve essere solo su base volontaria e maggiorato al 130%. Durante le festività nazionali i negozi devono rimanere chiusi. Dobbiamo riappropriarci del nostro tempo libero!
PREMI: azienda e confederali, dopo aver cancellato il “premio aziendale” per tutti i nuovi assunti con il C.I.A. rinnovato nel 2016, stanno ora lavorando per decapitare anche il Premio di Partecipazione e sostituirlo con il famigerato “ONE IKEA BONUS”. Ad oggi non è ancora dato conoscerne i contenuti, ma quello che temiamo è che sarà di importo ancor più ridotto e deciso unilateralmente da IKEA.
Come Flaica – CUB abbiamo sempre sostenuto che non basta nominare i lavoratori come risorse, mentre vengono trattati come i peggiori costi. Nonostante le sue campagne “a favore dei diritti civili”, quello di cui si dimentica spesso IKEA sono i diritti dei dipendenti. È necessario un rinnovo del C.I.A. che ponga al centro la dignità del lavoratore in quanto essere umano, la sua piena cittadinanza democratica nei luoghi di lavoro ed una equa ridistribuzione della ricchezza prodotta. Insomma: servono aumenti salariali, maggiori diritti, riduzione della flessibilità, democrazia in azienda mentre il rinnovo che azienda e confederali si prestano a varare non modifica in nulla i sostanziali peggioramenti introdotti nel 2016 confermando franchigie, cancellazioni discriminatorie tra vecchi e nuovi assunti, buste paghe più leggere, flessibilità e precarietà estrema, appalti e sub-appalti selvaggi.
- SE ANCHE TU SEI PRONTA/O A TENERE TESTA ALL’ L’AVIDITA’ DELLE IMPRESE
- SE ANCHE TU VUOI CONTRASTARE L’ASSENZA DI DEMOCRAZIA IN IKEA
- SEI PRONTA/O A ORGANIZZARTI PER PROTEGGERE I TUOI DIRITTI E LA TUA DIGNITÀ DI LAVORATRICE / LAVORATORE…
ORGANIZZATI CON LA FLAICA – CUB!
Gennaio, 2024
Federazione Lavoratori Agro-Industria Commercio e Affini Uniti
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