Il 22/10/25 la giunta comunale di sinistra di Silvia Salis ha presentato le nuove tariffe AMT con il preciso intento di far uscire dalla crisi economico-finanziaria l’azienda di trasporto pubblico locale AMT.
La causa dell’attuale situazione è stata imputata (dalla Salis) alla “dissennata” politica tariffaria della giunta precedente di destra con la politica dei viaggi gratis per over 70 e under 14. Quindi, per evitare il fallimento dell’azienda con l’obbligo di dover portare i libri in tribunale, secondo la Sindaca, non restava altro che intervenire con i tagli alle agevolazioni tariffarie. In breve si “vorrebbero” recuperare circa 10 milioni di euro di nuovi ricavi.
Alla presentazione sono stati invitati tutti i sindacati e le associazioni di utenti e consumatori.
I rappresentanti della Cub di Genova hanno preso atto della soluzione proposta dalla Giunta comunale e mettono in evidenza che questo nuovo piano tariffario non serve a niente se non a estorcere altri soldi agli utenti del trasporto locale e creare un notevole danno economico a una categoria già debole come quella dei pensionati.
È sufficiente considerare che le tariffe per la vendita dei biglietti e degli abbonamenti coprono solo il 35% del costo effettivo del servizio perché il RESTO È A CARICO DELLO STATO CIOÈ DELLA FISCALITÀ GENERALE per rendersi conto che anche se raggiungesse l’obiettivo dei 10 milioni di nuovi ricavi, a fronte di un debito complessivo di oltre 100 milioni di euro, questi introiti sarebbero totalmente insufficienti.
Per risolvere il problema del debito l’unica strada percorribile da parte della Giunta Salis è obbligare il governo a integrare il FNT (fondo nazionale trasporto) di circa un miliardo.
La Cub Trasporti si è dichiarata anche pronta a impegnarsi in una lotta a fianco delle iniziative della Giunta nei confronti del governo che tenda a incrementare i fondi per le spese sociali, come i trasporti, e per diminuire le spese militari. Questa posizione della Cub Trasporti è in attuazione degli accordi internazionali di Barcellona del 1989 con altri sindacati europei che perseguono la finalità di un “TRASPORTO PUBBLICO E SOCIALE”.
Dal punto vista finanziario, per il Governo non si tratta certo di un grande sforzo perché corrisponde grosso modo alla spesa necessaria per l’acquisto di un solo sistema missilistico tipo Sam-T. come quello inviato in Ucraina a disposizione del governo Zelenski e distrutto dalla forze armate russe dopo un paio di giorni dal suo arrivo al fronte.
Nel corso dell’incontro del 22/10/25, il vice sindaco Terrile ha evidenziato il rischio di paralisi totale della mobilità della intera città metropolitana (compresi ovviamente i piccoli comuni che ne fanno parte) perché il paventato fallimento implicherebbe la consegna dei libri contabili al tribunale e la nomina di un curatore fallimentare con l’incarico di gestire le azioni ordinarie e straordinarie dell’azienda. In questo caso il curatore fallimentare avrebbe però la possibilità di evidenziare e risolvere la situazione degli oltre 100 autobus fermi da oltre un anno in deposito a Genova Campi, mai entrati in servizio e ora in completo stato di abbandono che corrispondono a cento milioni di euro valore immobilizzati ossia pari all’attuale debito complessivo di Amt.
Il curatore potrà inoltre valutare se è il caso di proseguire nel progetto di realizzazione dei “4 assi” che comporta un investimento di circa 500 milioni di euro per far circolare dei bus elettrici alimentati da batterie. Scelta molto discutibile sotto ogni profilo.
Incomprensibile è poi la totale adesione a questo piano da parte dei sindacati confederali e autonomi con qualche distinguo soltanto di un paio di sindacati di base. Probabilmente non vogliono comprendere che questo è un primo tassello destinato a tagliare pesantemente i costi del lavoro di AMT. In altri termini, saranno I DIPENDENTI A SUBIRE I SACRIFICI PIÙ PESANTI.
Da alcuni mesi i lavoratori degli appalti di AMT ricevono in forte ritardo il pagamento dei salari (la Sindaca, a un iscritto Cub che lavora negli appalti presente all’incontro, ha espresso “il suo profondo dispiacere” per questa situazione).
Ricordiamo che con l’applicazione della legge 146/90 i lavoratori dei servizi pubblici sono quasi completamente disarmati perché le norme sulla precettazione di fatto impediscono il reale esercizio del diritto di sciopero.
Nel 2013, proprio uno sciopero in AMT in violazione della precettazione, è costato quasi 4 milioni di euro ai lavoratori. I sindacati confederali hanno poi trattato una rateizzazione delle multe da spalmare su tutti i lavoratori con il “comico” risultato che hanno dovuto pagare persino i giovani che all’epoca non erano neppure dipendenti di AMT.
L’unico risultato dell’intera vicenda, saranno gli ulteriori incassi dei patronati legati ai sindacati che, per la compilazione dell’ISEE necessaria per usufruire di agevolazioni e riduzioni tariffarie, incasseranno circa 20/25 euro per ogni modulo. (Se si pensa che gli interessati sono circa 60.000 abbonati, si tratta di un importo considerevole.)
La Cub Trasporti rivendica almeno il rispetto della costituzione italiana. Infatti i DIRITTI SOCIALI sono tali, cioè UGUALI PER TUTTI, perché sono ancorati a un’aliquota fortemente progressiva che si basa sul principio della capacità contributiva sancito dall’ARTICOLO 53 DELLA COSTITUZIONE. Articolo che stabilisce che tutti sono tenuti a contribuire alle spese pubbliche in proporzione alla propria capacità.
LA PROGRESSIVITÀ, per potersi applicare CONCRETAMENTE, dovrebbe basarsi sul SISTEMA DEGLI SCAGLIONI e non sulla presentazione dell’ISEE, un meccanismo in cui l’imponibile viene diviso in fasce di reddito, e per cui a ciascuna fascia viene applicata un’aliquota crescente. Far pagare un servizio pubblico con unica TARIFFA UGUALE per tutti significa semplicemente agevolare i più ricchi e penalizzare gli strati sociali più poveri. Una ben strana politica per chi si dichiara di sinistra cioè dalla parte degli strati sociali più deboli.
Conclusione: dal 21 settembre hanno riaperto la caccia agli animali selvatici, dal 17 novembre si aprirà la caccia al pensionato sprovvisto di biglietto.
Genova 31/10/2025.
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