Ieri mattina nel quartiere Novoli di Firenze ennesima tragedia sul lavoro, già quattro i morti accertati tra gli operai che lavoravano alla ristrutturazione, un italiano e tre persone di nazionalità rumena.
Non è ancora chiara la dinamica e il perchè la grossa trave di cemento armato abbia ceduto, provocando poi a cascata il collasso delle strutture sottostanti che hanno letteralmente travolto e schiacciato chi lavorava nel seminterrato.
Come Cub, commenta Walter Montagnoli della segreteria nazionale, non possiamo che ribadire che nella maggior parte dei casi queste tragedie avvengono per il combinato disposto di precarietà, subappalti, mancanza di cultura della sicurezza sul lavoro e dei controlli dovuti, non ultimo l’assenza di una decisa presa di posizione della politica con l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel caso sia accertata la colpa da parte delle imprese che non abbiano provveduto all’applicazione delle norme, che ci sono.
“È l’ennesimo omicidio sul lavoro collegato a appalti e subappalti anche alla luce delle ultime modifiche decise dal Governo” – lo afferma Walter Montagnoli, come riporta l’agenzia Ansa ieri – “Da oltre 10 anni chiediamo l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro e la sospensione per quelle aziende che sono coinvolte in incidenti mortali senza che però i lavoratori perdano il reddito. Il drammatico incidente di oggi è frutto della precarietà ultraventennale sul lavoro da sempre combattuta dalla Cub e dagli altri sindacati antagonisti”, conclude Montagnoli.
