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Cub P.I.: Cosa non va nella Finanziaria

CONTRO LA BOZZA DI LEGGE DI BILANCIO: MISURE INIQUE E FALSA CARITÀ SUI SALARI PUBBLICI!

La Confederazione Unitaria di Base Pubblico Impiego (CUB PI) esprime una ferma e totale critica alla bozza di Legge di Bilancio, che si preannuncia come l’ennesimo attacco al potere d’acquisto dei salari e alla dignità del personale pubblico. Di fronte a un’erosione salariale senza precedenti, la risposta del Governo è fatta di “mezzucci” e “falsa carità” che offendono la categoria e sviano l’attenzione dai veri problemi.

LA “TASSA PIATTA” È UN’ILLUSIONE: VOGLIAMO AUMENTI REALI!
Mentre i salari della Pubblica Amministrazione italiana restano tra i più bassi d’Europa, la bozza di Legge di Bilancio ripropone, per la PA, una parziale “tassa piatta” sul solo salario accessorio fino a 800 euro, per i redditi sotto i 50.000 euro.



BASTA PRESE IN GIRO! Le simulazioni indicano benefici irrisori, tra i 12 e i 24 euro al mese nel migliore dei casi.
Una cifra ridicola e insufficiente a fronteggiare la perdita del potere d’acquisto accumulata negli anni.
Questo stratagemma non è che un tentativo di mascherare la cronica carenza di risorse per il rinnovo contrattuale e di scaricare sulle mancate entrate fiscali i costi che le imprese e lo Stato dovrebbero onorare.

I FONDI PER I RINNOVI CONTRATTUALI: UN INGANNO PERPETUO
Gli aumenti stanziati per il triennio scaduto (2021-2024) coprono a malapena un terzo del costo della vita perduto. Per i rinnovi futuri, si ricorre al trucco di una “inflazione programmata” palesemente sottostimata, che ignora l’incertezza dei mercati, le guerre e i rincari.
Il Governo deve smetterla con lo stratagemma di “anticipare soldi che mancheranno un domani” e di indebolire il welfare per un beneficio in busta paga che è solo una goccia nel mare dell’erosione salariale. Il tentativo di chiudere in fretta i trienni arretrati nasconde la volontà di destinare risorse esigue per il futuro, acuendo le disuguaglianze e lasciando gli Enti Locali – e in generale tutta la PA – in una condizione di cronica precarietà economica e contrattuale. La tassa piatta sul salario accessorio rischia anzi di diventare la scusa per un ulteriore ridimensionamento del Contratto Nazionale!

LE PROPOSTE IRRINUNCIABILI DELLA CUB PI: RIDARE DIGNITÀ AI LAVORATORI PUBBLICI

Di fronte a questa politica di “elemosina fiscale”, la CUB PI rilancia con forza le sue proposte strutturali per restituire dignità e potere d’acquisto ai dipendenti pubblici:

AUMENTI SALARIALI REALI E CONCRETI
chiediamo aumenti in busta paga di almeno 500 euro mensili per recuperare l’inflazione e il divario con gli stipendi europei. Per il triennio 2021-2024, gli aumenti dovrebbero essere del 18% e almeno del 6-7% per i successivi, con revisioni in caso di ulteriore aumento del costo della vita.

SCATTI DI ANZIANITÀ BIENNALI E AUTOMATICIreintroduzione immediata di scatti automatici ogni due anni, in grado di valorizzare l’esperienza e l’anzianità di servizio.

INTRODUZIONE DELLA 14^ MENSILITÀ: una mensilità aggiuntiva senza alcun legame con la “performance” per dare un sollievo economico strutturale.

REINTRODUZIONE DELLA SCALA MOBILE: un meccanismo di indicizzazione automatica dei salari al costo della vita (inflazione reale) per garantire il mantenimento effettivo del potere d’acquisto dei dipendenti pubblici.

È ORA DI MOBILITARSI!
Queste misure, e non i “mezzucci” del Governo, porterebbero effetti reali sulle buste paga. La CUB PI condanna fermamente l’entusiasmo dimostrato da alcune sigle sindacali per questa finta carità, e lancia un appello a tutte le lavoratrici e i lavoratori: è il momento di una mobilitazione seria e duratura nei luoghi di lavoro per imporre la nostra piattaforma rivendicativa.

BASTA TASSE PIATTE! VOGLIAMO AUMENTI PIENI!
 
CUB Pubblico Impiego – Federazione nazionale

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