REFERENDUM 8–9 GIUGNO: ANDIAMO A VOTARE E VOTIAMO SI,
MA IL VOTO NON BASTA, I DIRITTI SI CONQUISTANO LOTTANDO!
Siamo chiamati a votare cinque referendum, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Votare SÌ è necessario: migliora, anche se parzialmente, le condizioni di lavoratrici e lavoratori.
SÌ contro i licenziamenti illegittimi: si abroga il Jobs Act nelle aziende con più di 15 dipendenti, tornando a una disciplina meno ingiusta.
SÌ per eliminare i tetti ridicoli ai risarcimenti nelle piccole aziende.
SÌ per limitare i contratti a termine “acausali”, oggi usati per precarizzare senza motivo.
SÌ per estendere la responsabilità del committente in caso di infortuni negli appalti.
SÌ per dimezzare da 10 a 5 anni l’attesa per la cittadinanza agli stranieri extracomunitari.
Le destre invitano all’astensione perché non vogliono nessun cambiamento che possa favorire, anche se minimamente, i lavoratori.
Ma il referendum da solo non basta. E può essere un boomerang:
Perché decide anche chi è contro i nostri diritti.
Perché se non si raggiunge il quorum, il governo dirà che “i lavoratori non ci sono” e rilancerà le stesse politiche che ci hanno danneggiato.
La CGIL oggi promuove i referendum ma è stata parte del problema: ha accettato o favorito molte delle leggi che ora vuole abrogare. Dopo aver chiamato alla rivolta con lo sciopero generale del 29 ottobre scorso, fatto su fronte unico con il sindacalismo di base, ha abbandonato ogni prospettiva di mobilitazione, scegliendo invece di canalizzare tutto verso il voto, senza costruire una vera vertenza sociale nei luoghi di lavoro. Ora tenta di rifarsi un’immagine, senza mettere in discussione il consociativismo costruito in decenni di concertazione, e senza dire che anche in caso di esito positivo, spetta al Parlamento modificare le norme abrogate dal referendum.
Per questo, dopo il voto, dobbiamo rilanciare la lotta, mettendo al centro:
Aumenti salariali e ripristino della scala mobile.
Cancellazione di Jobs Act e Riforma Fornero.
Stop al precariato e assunzioni stabili nella pubblica amministrazione.
Welfare pubblico e gratuito: casa, scuola, sanità, trasporti.
No al riarmo. Sì agli investimenti sociali.
Legge sulla rappresentanza democratica nei luoghi di lavoro.
L’8 E 9 GIUGNO VOTA SÌ, MA NON FERMARTI LÌ, SOLO LA LOTTA PAGA!
CUB Sanità Italiana-Confederazione Unitaria di Base
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