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  • Data di creazione Dicembre 5, 2025
  • Ultimo aggiornamento Dicembre 5, 2025

Sciopero generale 28 novembre 2025, i cortei


Sciopero dei sindacati di base: «Fermare il riarmo»

ilmanifesto.it/sciopero-dei-sindacati-di-base-fermare-il-riarmo

November 29, 2025

È stato il terzo in appena due mesi dopo quelli per Gaza e la Flotilla del 22 settembre e del 3ottobre: venerdì si sono mossi in 40 piazze lo sciopero generale di venerdì, indetto daisindacati di base (Usb, Sgb, Cub, Adl, Cobas e Clap). Il 12 dicembre sarà invece il turno dellaCgil.
A Roma si è tenuto un presidio davanti a Montecitorio e un corteo che da piazza Indipendenzasi è mosso verso piazza Barberini. Davanti al Parlamento l’Usb ha presentato la propriacontrofinanziaria, non incentrata sull’aumento delle spese militari. Ma altri cortei si sonoregistrati a Milano e a Genova, dove alla manifestazione hanno preso parte anche l’attivista1per la giustizxia climatica e sociale Greta Thunberg e la Relatrice dell’Onu per i Territoripalestinesi Francesca Albanese. La richiesta avanzata dai sindacati era di alzare i salari adalmeno duemila euro, pensionamenti a partire dai 62 anni e la ripresa di investimenti pubbliciper fermare il processo di deindustrializzazione.
Il restringimento della spesa pubblica, in una delle manovre di bilancio più piccole degli ultimianni (appena 18 miliardi di euro), è dettato in larga parte dalle regole di austerity da rispettareper rientrare dalla procedura di infrazione a carico dell’Italia da parte dell’Ue e poter accedere così in primavera ai fondi Safe per la spesa militare. «Questa manovra non riordina solo laspesa a favore della difesa e della sicurezza. Sono complessivamente gran parte delle materiedi bilancio ad esser orientate dal “regime di guerra globale”» hanno scritto le Clap,commentando le misure su natalità, sicurezza sul lavoro, inclusione e parità di genere. Tra lerichieste avanzate dalla Cub nel corso delle manifestazioni ci sono state «una patrimoniale suiredditi alti, una tassazione europea sugli extraprofitti, investimenti veri su welfare, ricerca,servizi, infrastrutture, diritti sociali. Una legislazione del lavoro che rimetta al centro lasicurezza, la dignità e la vita delle persone».
A Venezia circa tremila persone si sono mosse in corteo a Tessera, sulla terraferma, indirezione di uno stabilimento della Leonardo. «Dai cancelli non deve uscire neanche unchiodo» hanno denunciato. Il corteo è stato caricato dalle forze dell’ordine che hanno utilizzatogli idranti per respingere la manifestazione.
Venerdì ha scioperato anche la maggior parte delle redazioni giornalistiche, tra cui anche ilmanifesto. Fnsi, Usigrai e Ungp hanno parlato ieri di «adesione altissima» allo sciopero, indettoper il rinnovo del contratto giornalistico scaduto nel 2016. A fermarsi è stata la quasi totalità deiquotidiani italiani, mentre ieri il Cdr de Il Giornale ha diffuso un comunicato in cui si è definito«profondamente offeso» della scelta dell’editore di mandare comunque in edicola il quotidiano,mentre era assente dalla redazione quasi il 90% dei giornalisti.

Il Manifesto, 29 novembre 2025

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