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GIÙ LE MANI DAL DIRITTO DISCIOPERO

L’art.40 della Costituzione italiana riconosce il Diritto di Sciopero, stabilendo che si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.
Le normative italiane sono le più restrittive in Europa, imbrigliando, nell’ambito delle attività considerate essenziali, da oltre 35 anni, dalla legge 146/90 alla legge 83/2000 l’esercizio del ” Diritto dei Diritti “.

Gli effetti della chiusura degli spazi di democratico esercizio del diritto di sciopero e del diritto di manifestare sono sotto gli occhi di tutti: dal decreto sicurezza entrato in vigore il 12 aprile 2025 di cui la Cassazione ha rilevato in questi giorni “possibili profili di incostituzionalità”, all’intervento della Commissione di garanzia rispetto allo sciopero dei lavoratori addetti al carico di materiale bellico, che il governo vuol considerare servizio essenziale.

Ma a quanto pare per l’attuale Governo quanto fatto finora non basta: il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, ex sindacalista Ugl,
ha lanciato l’aberrante proposito di vietare lo proclamazioni di venerdì e lunedì (come se fare sciopero fosse andare in vacanza) oltre che di prevedere l’obbligo per i lavoratori di dichiarare la volontà o meno di aderire alla mobilitazione: un grave attacco alla democrazia nascosto dietro le dichiarazioni di tutelare l’utenza.
Tutte misure tese a bloccare le lotte dei lavoratori sia nel lavoro (bassi salari, precarietà, taglio delle tutele della salute e sicurezza, discriminazioni di genere) che nell’ambito
sociale(diritto all’ abitare e ai servizi).

Certo è che, in attesa dell’ennesima stretta, la Commissione di Garanzia, nominata dall’attuale Governo e su suo “inequivocabile” mandato, sta imponendo pesanti ed inaccettabili restrizioni all’esercizio del Diritto di Sciopero, con strumentali interpretazioni, proponendosi come un vero e proprio organismo legislativo, debordando alle sue funzioni: è un susseguirsi incessante di delibere, indicazioni immediate, provvedimenti sanzionatori, ovvero un armamentario di iniziative a danno dei lavoratori e delle loro
mobilitazioni con l’estensione a settori e ambiti produttivi non esplicitamente contemplati dalla norma, considerando attività essenziali quelle che non lo sono affatto.

Tutto ciò avviene in parallelo ai grandi tagli al welfare, alla Sanità, alla Scuola, ai servizi di assistenza per disabili, alle pensioni a favore dell’aumento della spesa militare e con il
ricatto della applicazione del cosiddetto decreto sicurezza 4 8/2025.
In questi giorni sono 4 anni dal licenziamento per mail di 420 lavoratori della GKN e si susseguono le minacce di sgombero dell’area occupata: ribadiamo e manifestiamo il
nostro NO alla Libertà di licenziare e ci battiamo per la difesa dei posti di lavoro, per il reddito e la sicurezza, per la libertà di scioperare e di manifestare dei lavoratori.

GIOVEDI 10 LUGLIO 2025

A Firenze ore 9 presidio davanti alla Prefettura, via Cavour 1

CUB Firenze e provincia, via di Scandicci 86 50143 Firenze

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