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Morti sul lavoro, “una vergogna per il Paese”

Milano, 3 novembre – A proposito di morti sul lavoro, il Governo Meloni ha da poco introdotto una nuova misura a contrasto di quella che è una statistica impressionante – 1000 morti nel 2024 con una media di 3 al giorno – dopo l’introduzione della patente a punti nei cantieri ora anche l’obbligo di utilizzo di badge elettronici all’interno dei cantieri e l’assunzione di 300 nuovi ispettori

Si tratta di misure relative e che non incidono sulle vere cause alla base dell’ecatombe di morti, feriti e mutilati soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e dei trasporti.
Mattia Scolari – segretario provinciale Cub Milano – commenta le recenti misure del Governo, esprimendo forti perplessità sulla reale efficacia di patenti e badge.
La prima misura per arginare gli ‘omicidi’ sul lavoro dovrebbe consistere nell’introduzione di una legislazione specifica con l’istituzione del reato di ‘omicidio sul lavoro’, una richiesta su cui la Cub da tempo insiste. Anche sul fronte ispettori siamo molto lontani dalle reali esigenze, ne servirebbero in numero molto superiore a quelli attuali e non saranno trecento nuove assunzioni a coprire le reali necessità del Paese. 
Soprattutto, spiega Scolari, andrebbe revisionata la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, al quale dovrebbero essere affidati non soltanto poteri consultivi bensì anche di veto nella redazione del documento di valutazione dei rischi. 
E’ criminale – conclude Scolari – il sistema di appalti e subappalti a cui le aziende fanno ricorso per abbassare i costi del lavoro, anche a costo di risparmiare sulla sicurezza degli operai. Per questo sarebbe opportuno tornare a parlare di internalizzazione degli appalti, anche per evitare di discriminare tra lavoratori di serie A e serie B.
 
👉🏻 VAI AL VIDEO CON IL COMMENTO DI MATTIA SCOLARI

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