Mentre il mondo si interroga sulle prossime mosse di Trump rispetto al Venezuela di Maduro – le notizie delle ultime ore raccontano di possibili imminenti attacchi diretti al vicino sudamericano – qui a Chianciano ascoltiamo la voce di uno dei principali rappresentanti dei sindacati conflittuali e alternativi venezuelani, che parla di come si vive nel suo Paese, delle disastrose condizioni economiche dei lavoratori e delle famiglie e della sistematica repressione del dissenso da parte degli oppositori alla linea imposta dal governo Maduro, anche e soprattutto per quanto riguarda i movimenti sindacali, messi quasi del tutto fuorilegge a favore di una Costituente di lavoratori i cui membri sono di nomina governativa![]()
Dick Guanique del Cnctl è intervenuto ieri alla riunione di apertura dell’incontro di Chianciano iniziando a elencare dati economici che parlano di una povertà estrema e sempre più diffusa tra i ceti popolari e non solo a causa di un’iperinflazione che perdura (il 50% al mese per tre mesi consecutivi stando agli ultimi dati forniti) e di svalutazione della moneta come pratica abituale (attualmente 240 bolivar al cambio corrispondono a 1 dollaro americano) da cui stipendi medi mensili e pensioni da 130 bolivar e la pratica ormai comune di svolgere in aggiunta a quello usuale almeno due o tre lavori più o meno improvvisati (vendita di cibo agli angoli di strada, servizi di taxi improvvisati etc) oltre che rendere necessario ricorrere agli aiuti che periodicamente lo Stato destina alle famiglie. A ciascun lavoratore infatti, a prescindere dal numero dei componenti del nucleo famigliare, viene assegnato un “buono-Patria” da 40 dollari al mese, con cui integrare lo stipendio inoltre per combattere la penuria di beni di prima necessità il governo ha organizzato i CLAP (Comitati Locali di Approvvigionamento e Produzione) per la distribuzione di pacchi di alimenti e risorse (detti combo) alla popolazione in condizioni di bisogno in quantità stabilita in base ai componenti del nucleo familiare. E tutto questo perdura, scivolando sempre più verso il basso, da vent’anni con la conseguenza che un terzo della popolazione è stata costretta negli anni a lasciare il Paese per emigrare altrove (Colombia, Perù, Brasile, Argentina e anche in Spagna, Portogallo, Italia …) cosicché dei circa 28 milioni di abitanti, ormai poco meno di dieci – nella fascia d’età tra i 15 e i 45 anni – risiedono all’estero, soprattutto i giovani che non appena terminato il ciclo di studi abbandonano la propria casa in cerca di migliori opportunità di vita e di lavoro.
In queste condizioni le proteste di popolo e le lotte sindacali – di persone che ai valori del socialismo hanno magari votato l’attività di una vita intera – in nome del socialismo alla Maduro subiscono ritorsioni e arresti. Dick racconta di 250 dirigenti sindacali attualmente sotto procedimento giudiziario, di cui una cinquantina in prigione mentre coloro che sono a piede libero in attesa di giudizio hanno perso i propri diritti di liberi cittadini. Dick cita a tra questi i nomi di Eduardo Torres, insegnante e difensore dei diritti dei lavoratori, Daniel Romero, che si è battuto per gli aumenti salariali nel settore siderurgico, l’infermiera Consalis, presidentessa del Collegio sindacale di settore, anch’essa arrestata.
Oltre a sindacalisti e oppositori anche i giornalisti non possono operare liberamente, 19 di loro sono attualmente agli arresti e alla polizia è consentito di fermare arbitrariamente le persone per strada, controllare il loro telefono e procedere a fermo o arresto nel caso vengano ravvisati elementi considerati sovversivi nei confronti del governo. Un sistema di controllo e repressione montato negli anni fino a rendere consueto il fermo per 48 ore e l’arresto e la detenzione dai 45 giorni consecutivi in su, senza l’obbligo da parte delle forze dell’ordine di fornire alcuna informazione ai famigliari e incarcerando i fermati anche a kilometri di distanza, salvo poi farli presenziare ai processi in video conferenza. Il potere pubblico, la fiscalità, la giustizia – spiega Dick – sono nelle mani del governo. Quando vieni arrestato non hai diritto a un difensore di tua scelta ma sei obbligato a venire difeso da un avvocato d’ufficio, di nomina governativa, tutto in nome del socialismo – commenta amaro Dick – lo stato di diritto in Venezuela è stato cancellato, dopo le ultime elezioni del 28 luglio 2024, è Maduro stesso a fornire i dati, 2.500 persone (tra cui minori, anziani e donne incinte) sono state arrestate per aver protestato per i risultati elettorali in un contesto dichiarato fraudolento dalla maggior parte delle Ong venezuelane e a livello internazionale.
I sindacati e la ‘Costituente dei lavoratori’
In Venezuela – spiega Dick Guanique – ci sono sei organizzazioni sindacali, cinque autonome e una dello Stato. Il Governo Maduro però ha istituito una cosiddetta Costituente dei lavoratori di cui ha nominato anche i componenti, di fatto togliendo qualsiasi agibilità politica alle altre sigle che si trovano ridotte ai margini e impedite nel loro operare nella società e nei luoghi di lavoro. Oltre alle cinque sigle sindacali ridotte al silenzio, anche le sigle sindacali indipendenti locali non trovano spazio e insieme hanno deciso di unire le forze e produrre un documento di protesta che denuncia pubblicamente la situazione.
(documento)
Cosa rappresenta per voi la Rete sindacale internazionale? In che modo può fornire solidarietà e appoggio concreto alle lotte da voi portate avanti? Chiediamo a Dick Guanique, che ci risponde dicendo che il Cnctl è entrato a far parte della Rete nel 2024 su invito di Csp Conlutas, confederazione sindacale e popolare di base brasiliana tra le prime ad aderire alla Rete internazionale, soprattutto è importante per il Venezuela e i suoi lavoratori e cittadini portare a conoscenza della comunità internazionale quello che succede nel loro Paese, per confutare la propaganda e le falsità raccontate e dare maggior slancio alla lotta contro un governo che non gode più di alcuna credibilità.
PRONUNCIAMIENTO UNITARIO SINDICAL (Al final enlace para adherirse al presente pronunciamiento).
La “Constituyente” gobiernera y patronal busca desaparecer los derechos laborales.- Imposición de una constituyente ilegítima
El señor Nicolás Maduro —asumiendo funciones no contempladas en la Carta Magna— pretende imponer una tal “constituyente obrera”, organizada totalmente por instancias del Ejecutivo Nacional y del partido de gobierno, sin respeto alguno por la libertad y la democracia sindicales, violentando abiertamente la Constitución.
Una maniobra para eliminar derechos laborales
El gobierno usa engañosamente el término “constituyente”, pues pretende negar absolutamente la legalidad de los derechos laborales en el país y abolirlos, como en la práctica lo ha venido haciendo desde hace varios años. Lo que busca es imponer un régimen de sobreexplotación inhumana contra los trabajadores, con formas de trabajo propias del esclavismo.
Conquistas en riesgo
Durante siglos, los trabajadores hemos conquistado con enorme esfuerzo avances en las condiciones en que ejercemos nuestras funciones de crear riquezas o facilitar condiciones para que sean creadas. Aunque la realidad actual evidencia en nuestro país la desaparición del salario y la enorme pobreza en que se encuentran los trabajadores.
Desconocimiento sistemático de la ley
En Venezuela llevamos muchos años soportando un desconocimiento descarado y brutal de las normas y leyes que amparan el trabajo. Desde 2018 arrecian las agresiones con el uso del decreto-memorándum 2792 y las tablas ONAPRE, junto con el desprecio y paralización de las discusiones contractuales, tanto en la empresa privada como en la administración pública.
Alianza patronal-gubernamental contra los trabajadores
El Estado-patrono, en estrecha connivencia con el empresariado privado agrupado principalmente en Fedecámaras, lleva adelante una política vil para empobrecer a las clases trabajadoras. Las violaciones a la Constitución, a las leyes laborales y a los convenios internacionales no han tenido límite. El gobierno se ha burlado de las instancias internacionales vigilantes del empleo y el trabajo decente, específicamente de la OIT.
Eliminación del salario y precarización total
Ellos, patronos y gobierno, consideran que “la reactivación de la economía nacional” requiere que las peores cargas recaigan en los trabajadores, negándoles todas las reivindicaciones y derechos conquistados. Eliminan el salario para llamarlo “ingreso”, quitándole así su cobertura social, las prestaciones, las utilidades y las demás incidencias vinculadas a la seguridad social, convirtiendo a la LOTTT en letra muerta. Además, desprecian todo lo referido a la seguridad e higiene industrial, negando los derechos contemplados en la LOPCYMAT.
Falsa “constituyente obrera” y sometimiento sindical
Ahora, como por arte de magia y diciendo que nos quieren “ayudar”, nos dicen que el gobierno-patrono —el poder establecido, con el apoyo seguro de los genuflexos y desclasados sindicaleros “bolivarianos”— decide por su propia cuenta arrogarse el poder constituyente de los trabajadores. Y no es para establecer nuevos derechos, sino para arrasar hasta con el último de ellos y darles vía libre a las corporaciones para invertir y enriquecerse sin los reclamos de los sindicalistas auténticos.
Ataque al sindicalismo autónomo
El gobierno y el empresariado quieren, en definitiva, violando el artículo 95 de la Constitución, prohibir el verdadero sindicalismo: autónomo, democrático, clasista y protestatario. Quieren ver a los trabajadores en total indefensión social y jurídica. Pretenden que se desvanezcan todas las instancias organizativas y las diversas expresiones de lucha que protegen a la clase trabajadora de los deseos inmensos de explotarla inmisericordemente: sindicatos, gremios, asociaciones de jubilados y pensionados, delegados de prevención, etcétera.
Una política inmoral e inaceptable
Además de inconstitucional, resulta inmoral e inaceptable que un gobierno autoritario, responsable de destruir sistemáticamente los derechos laborales —mediante una agresiva política de desregulación neoliberal—, pretenda corporativizar a las organizaciones de los trabajadores para someterlas y subordinarlas totalmente como apéndices del Estado.
Criminalización de la protesta y la lucha sindical
Pretende acabar con cualquier expresión de resistencia de los trabajadores ante la negación abierta de sus derechos individuales y colectivos. Se plantean “normalizar” estos exabruptos incrementando la represión antiobrera y antipopular, criminalizando el ejercicio de la lucha sindical autónoma, la libertad de expresión, el derecho a la protesta pacífica y el derecho a huelga como armas propias del movimiento obrero en su confrontación legítima con la patronal y sus gobiernos.
Llamado a la unidad de los trabajadores
Ante esa antidemocrática ofensiva gubernamental y patronal, los trabajadores vamos a enfrentar sin ambages ni conciliación cualquier intento de eliminar —ahora legalmente— el salario, las pensiones, la autonomía y la libertad sindical, las convenciones colectivas y las prestaciones sociales.
Las organizaciones sindicales hacemos un llamado a la amplia unidad de acción de todos los trabajadores activos, jubilados y pensionados —sin exclusión alguna—, y de sus organizaciones autónomas e independientes, para que juntos le hagamos frente a semejante atropello.
Acuerdo Unitario por el Rescate del Salario y la Libertad Sindical
Con ese objetivo estamos construyendo colectivamente un Acuerdo Unitario de Trabajadores por el Rescate del Salario, las Pensiones y la Libertad Sindical, a los fines de definir un plan mínimo de lucha unitaria colocando en el centro las necesidades e intereses inmediatos y urgentes de los trabajadores y sus familias.
¡Ni constituyente ni obrera, es una maniobra patronal y gobiernera!
Organizaciones firmantes:
Central Unión Nacional de Trabajadores (UNETE), Central Unitaria de Trabajadores de Venezuela (CUTV), Confederación Sindicatos Autónomos de Venezuela (CODESA), Unión Nacional Acción Social, Sindical y Gremial del Zulia (UNASSG), Alianza Social de Trabajadores de Aragua (ASTA), Sindicato Único de Trabajadores de la Educación Pública, Privada y Similares del Estado Apure (SUTEPPS), FETRA-Carabobo, Movimiento 23 BAUXILUM, Federación de Trabajadores de Telecomunicaciones (FETRATEL) y sus 28 sindicatos filiales, Colegio de Bioanalistas del estado Sucre, Sindicato de Trabajadores de la Educación de Barinas (SINDITE-FENATEV), Sindicato de Profesionales de la Docencia–Colegio de Profesores de Yaracuy (SINPRODO-CPV), Asociación de Educadores Jubilados y Pensionados Unidos de la Región Capital (ASOCEJUPRC), Coordinadora de Pesnionados y Jubilados de Venezuela (COPENJUVE), Federación Nacional de Jubilados y Pensionados de Venezuela (FENAJUV), Secretario General de la Federación Unitaria de Trabajadores Petroleros de Venezuela (FUTEP), Movimiento de Educadores Simón Rodríguez (MESR), Sindicato de Obreros Alcaldía de Caracas (SUOMGIA DCML), Movimiento de Educadores Unidos por Venezuela, Espacio Gremialista Universitario de Carabobo, Sindicato de Trabajadores de la Industria Siderúrgica Nacional (SIDERNAC), Sindicato Venezolano de Maestros de Sucre–Cumaná (SINVEMA), Vanguardia Laboral (VL), Sindicato de Trabajadores de la Educación del Estado Sucre (SINDITE-FENATEV), Frente Nacional de Lucha de la Clase Trabajadora (FNLCT), Unión de Trabajadores Revolucionarios (UTR), Comité de Derechos Humanos para la Defensa de los Pensionados, Jubilados, Personas Adultas y Personas con Discapacidad (El COMITÉ), Corriente Clasista Unitaria Revolucionaria y Autónoma (CCURA), Sindicato Unitario del Magisterio del Estado Sucre (SUMA-FETRAMAGISTERIO), Asociación Civil de Pensionados y Jubilados, Discapacitados e Incapacitados del Sector Construcción de Venezuela, Renovación y Transparencia, Unión por la Democracia Universitaria de la USB, Coalición Sindical del Magisterio del Estado Yaracuy, Sindicato de Trabajadores de la Salud del Distrito Capital (SIRTRA-SALUD DC), Federación Unitaria de Sindicatos Bolivarianos del Estado Carabobo (FUSBEC), Asociación de Profesores de la Universidad Simón Bolívar del Litoral (APUSB), Coordinadora de Trabajadores en Lucha de los Altos Mirandinos, Asociación de Educadores Jubilados y Pensionados Unidos del Estado Aragua, Comité Nacional de Conflicto de Trabajadores en Lucha (CNCTL), Coordinadora Metropolitana de Trabajadores en Lucha (CMTL), Frente Autónomo Sector Eléctrico(FASE)
Nota: Cualquier organización y/o corriente sindical puede solicitar su adherencia al mismo, a través del siguiente enlace 👇
