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Rinnovo CCNL Turismo: e ancora non si vergognano!

Il rinnovo del CCNL del TURISMO scaduto nel 2021 e sottoscritto il 5 giugno 2024 ha portato in scena una rappresentazione comica della volontà di tutelare il potere di acquisto, con aumenti salariali veri e condizioni di lavoro dignitosi degli operatori del settore.

In ogni comparto di questo contratto si registrano da anni condizioni di lavoro inaccettabili e salari da fame che il CCNL del 2018 ha ulteriormente peggiorato facendo pagare solo ai lavoratori la crisi economica accentuata dalla pandemia, tagliando diritti e salario.

Il CCNL del 2024 non tiene conto del vuoto contrattuale degli ultimi tre anni e non prevede nessun importo di indennità di vacanza contrattuale a favore dei lavoratori.

Inserisce un falso premio di risultato di 140 euro, per i livelli 4 e 5, da erogarsi a novembre 2027 che potrà essere trasformato in welfare aziendale sulla base di accordi aziendali/territoriali tra le parti, che sicuramente firmeranno.

Ogni premio e aumenti contrattuali sono condizionati da situazioni aziendali e periodi di crisi di settore che permette di non erogare i premi e di spostare anche le tempistiche di pagamento del fantomatico aumento economico della paga base concesso.

Si provi ad immaginare quanto percepiranno le lavoratrici e lavoratori Part-Time involontari!

Si è regalato il passaggio dal 6 livello al 6 livello Super, dopo 15 mesi di anzianità anziché 12 mesi.

Non si fa alcun accenno recupero dello scippo dei: ROL, scatti di anzianità, flessibilità oraria, frammentazione dell’orario di lavoro anche ai lavoratori Part-Time che, di fatto, le aziende non si fanno scrupolo di attuare, in barba alle norme contrattuali.

Assistiamo inoltre alla guerriglia in atto da parte di Angem e Anir Confindustria e CGIL-CISL-UIL- per la questione della Ristorazione Collettiva:

Angem e Anir che rappresentano la maggior parte delle aziende di settore con un fatturato annuo di sei miliardi e che impiegano circa 120 mila lavoratori rivendicano la titolarità di stipulare un CCNL apposito, a loro dire, in considerazione di una crisi di settore, che necessita di un modello contrattuale più competitivo.

In poche parole, altro sfruttamento, manodopera part-time a bassi salari e ulteriore flessibilità oraria.

Se non è zuppa è pan bagnato….

Non ci faremo coinvolgere in giochi di potere, dove chi ci rimette la pelle è solo il lavoratore.

La FLAICA-Uniti CUB riconferma le proprie proposte di restituzione ai lavoratori dei diritti scippati e di un reale miglioramento delle condizioni economiche e normative, invitando le lavoratrici e i lavoratori ad unirsi nella lotta contro la vergogna di questo rinnovo contrattuale che fa sempre più ricchi i padroni e impoverisce chi ci lavora.

Giugno 2024

FLAICA UNITI CUB

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