Vestiti di nero con maschere bianche a coprire il volto, i rappresentanti della Cub hanno organizzato stamani un presidio con volantinaggio davanti all’ingresso artisti della Scala in occasione della riunione del cda per chiedere “più organico e meno precariato”.
‘In agitazione per dignità e occupazione’ recita lo striscione che hanno con loro i manifestanti, ad ora una decina.
“Le maschere simboleggiano la nostra invisibilità di precari”, spiegano. Fra loro sarte, parrucchieri e calzolai.
“Io ho un contratto serale a chiamata da otto anni. È una dicitura che nasconde la continuità” spiega una di loro, e che fra l’altro non prevede “la malattia o la possibilità di avere un mutuo”.
“C’è bisogno di stabilizzare le masse, assumere giovani garantendo il ricambio generazionale per far vivere il teatro e evitare esternalizzazioni e lavorare tranquilli e in sicurezza” ha spiegato Roberto D’Ambrosio.
Escluse le maschere, sottolinea la Cub, sono oltre 250 i precari con contratti intermittenti, a tempo e partite Iva.
(Fonte Ansa Milano, 12 maggio 2025).
Leggi anche in:
Corriere Milano, 12 maggio 2025
Servizi di:
TG Rai 3 Lombardia, 12 maggio 2025 (min. -9:55)
Milano-Pavia Tv, 12 maggio 2025
Radio Onda d’Urto, 12 maggio 2025
Metroregione, Radio Popolare, 12 maggio 2025