Questa mattina, dopo un’assemblea in cui si è discusso del licenziamento della giovane maschera della Scala che il 4 maggio gridò “Palestina libera”, un gruppo di lavoratori e colleghi hanno dato vita a un’azione estemporanea davanti lo stabile di via Bergognone che ospita i laboratori scaligeri. Organizzata con il sindacato di base Cub che sta seguendo il caso della studentessa-lavoratrice, l’azione dimostrativa di solidarietà ha trovato l’appoggio anche di alcuni partiti partiti politici – presenti al flash mob rappresentanze milanesi di Verdi e Rifondazione Comunista – e dell’Anpi.
Le firme raccolte per chiedere il reintegro della lavoratrice sono già arrivate a quota 700 e la Cub informazione e spettacolo di Milano, oltre che dal punto di vista strettamente legale e sindacale, ha in programma altre azioni che servano a non far calare il sipario su questa vicenda, che sembra dettata da una scelta di tipo politico vista la decisione, ritenuta “spropositata”, di punire con il licenziamento un dipendente colpevole di aver dato voce alla propria coscienza di fronte all’assenza di una netta presa di posizione delle istituzioni contro il massacro di civili a Gaza.
Prossimo appuntamento venerdì 6 giugno alle 17 davanti il Teatro alla Scala, per un presidio dei lavoratori scaligeri aperto alla cittadinanza.
👉🏻 Leggi l’interrogazione presentata dal segretario di AVS On. Nicola Fratoianni al Ministro della Cultura, in merito al licenziamento della lavoratrice della Scala.
Ansa, 3 giugno, interrogazione on. Fratoianni
Ala News, 3 giugno, interrogazione on. Fratoianni
La Repubblica Milano, 3 giugno (Leggi l’articolo integrale)
Tg3 Rai Lombardia, 3/6/25 (min. -8:23)
Il Corriere della Sera (Video di AGTW), 3 giugno
Il Corriere delle Alpi, 3 giugno