Dalle 21.00 del 7 luglio alle 18.00 dell’8, i ferrovieri si fermano per avversare un’ipotesi di rinnovo contrattuale che:
1) non recupera salario eroso dall’inflazione
2) scambia gli esigui aumenti con peggioramenti consistenti sull’orario di lavoro
3) va a detrimento di salute e sicurezza laddove ad esempio lascia gli operatori più soli e soprattutto nel lavoro notturno
4) stringe le logiche di privatizzazione che da una parte faranno a pezzi l’unità del trasporto ferroviario e dall’altra sono portatrici di quei tagli e riorganizzazioni che hanno prodotto tanto i disservizi che gli incidenti.
Lo sciopero al 10mo appuntamento è promosso dalle assemblee autorganizzate di settore e sostenuto dalle sigle del sindacalismo di base. Nessuna delle richieste della piattaforma dei ferrovieri elaborata nelle assemblee è stata accolta dall’ipotesi di contratto siglata dai sindacati firmatari dei contratti.