“La CUB esprime tutta la sua solidarietà ai compagni del Si Cobas di Napoli vittime di una repressione ingiustificata da parte di questo governo. Arresti pretestuosi e violenza sproporzionata e gratuita non potranno mai piegare chi sta dalla parte della ragione. A Mimi, Peppe e gli altri compagni va tutta la solidarietà della CUB.“
La nota della segreteria nazionale Cub a seguito di quanto avvenuto giovedì10 luglio, a Napoli durante il click-day per la procedura di messa a bando per l’assunzione delle platee storiche in lavori di pubblica utilità, occasione in cui si è consumato un episodio di repressione senza precedenti contro il Movimento 7 Novembre e il SI Cobas che da anni sostiene la vertenza dei disoccupati e delle disoccupate della città.
I compagni del Movimento 7 Novembre nella nota pubblica hanno evidenziato: “Alle ore 9:00 la piattaforma che doveva reggere da bando la candidatura dei disoccupati formati tramite il progetto GOL e Garanzia Giovani è rimasta bloccata per oltre 40 minuti. Questo strano guasto che ha comportato ritardi e anomalie ha causato l’impossibilità a partecipare alla selezione i tanti disoccupati/e tra cui quelli delle platee storiche riconosciute da oltre 10 anni per le interlocuzioni e anche pubblicamente dal Prefetto, dal Sindaco oltre che dal Ministero degli Interni.
Avendo già evidenziato nelle settimane e mesi precedenti l’inadeguatezza di questo complesso sistema informatico anche formalmente in incontri ufficiali in Prefettura, per l’occasione tutti i disoccupati si sono riuniti dalle 7:00 fuori la stessa Prefettura di Napoli a Piazza Plebiscito proprio per sottolineare la loro richiesta di trasparenza e liceità. Dopo aver riscontrato che per oltre 40 minuti nessuno aveva avuto la possibilità di accedere alla piattaforma per finalizzare la propria candidatura e non avendo ricevuto nessuna notizia da parte delle autorità ed istituzioni preposte, legittimamente è partito un corteo di oltre 700 disoccupati/e per le strade della città e poi verso il Consiglio Comunale che, dopo essere stato sospeso temporaneamente, ha prodotto un documento che chiede al Prefetto, al Ministero ed al Sindaco di interrompere la procedura.”
La risposta delle istituzioni è stata una violenza inaudita, figlia del recente decreto sicurezza, ex ddl 1660 che, insieme ai compagni disoccupati e napoletani, abbiamo provato a denunciare sin dalla sua nascita embrionale. Il corteo è stato caricato a freddo, provocando decine di vittime dall’apparato poliziesco, tra cui figura anche il Coordinatore provinciale del S.I. Cobas Napoli, e l’arresto di 2 compagni disoccupati e di Mimì, nostra sindacalista che da sempre anima il sostegno sindacale in favore della lotta unitaria tra operai, operaie, disoccupati e disoccupate in prima fila. I due compagni, domani alle ore 10 subiranno un processo per direttissima, di cui non conosciamo ancora con certezza i capi d’imputazione.
Questo attacco senza mezzi termini è una chiara e palese provocazione del Governo Meloni, che forte del nuovo decreto-legge vorrebbe mettere al bando in maniera definitiva i movimenti organizzati che rivendicano lavoro stabile e sicuro e che all’interno del mercato del lavoro costituirebbero una spina nel fianco dei padroni e delle istituzioni, poiché hanno dimostrato negli ultimi dieci anni di rappresentare un movimento all’avanguardia per la lotta di classe degli sfruttati contro gli sfruttatori; e dall’altro lato, mina a dissuadere ogni tentativo di organizzazione conflittuale che si oppone alle politiche di guerra ed economia di guerra, di tagli ai servizi e carovita, di lavoro nero, lavoro grigio e di condizioni di sfruttamento dai fronti del padronato borghese e di quello illecito, due facce della stessa oppressione.
Condanniamo fermamente l’operazione poliziesca e esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla piazza di Napoli, ai compagni feriti e che si trovano ancora in ospedale, infine chiediamo il rilascio immediato dei compagni disoccupati e di Mimì.
Ma il sostegno dell’intero sindacato, per non lasciare questa vicenda isolata e portarla ad un livello di attenzione alla portata dello scontro, dovrà essere tempestivo, determinato e esteso da nord a Sud Italia: per questo, proclamiamo con effetto immediato uno sciopero di solidarietà in tutti i luoghi di lavoro dove si registra una componente S.I. Cobas, e invitiamo tutti a partecipare ai presidi di solidarietà che si terranno fuori le Prefetture venerdì 11 Luglio dalle ore 10:00 in concomitanza con il processo per direttissima agli arrestati. Per chi sarà a Napoli, invece, l’appuntamento è presso il Tribunale in piazzale Cenni alle ore 10, per tenere una conferenza stampa e presidio a sostegno dei compagni processati.
Nelle prossime ore comunicheremo la lista di tutti i provinciali che domani saranno in presidio.
Non è uno slogan: se toccano uno di noi, toccano tutti.
Giù le mani da chi lotta!”
Guarda il video delle proteste
Venerdì 11 luglio: MIMì E ANGELO SONO LIBERI !!! LAVORATORI E DISOCCUPATI UNITI NELLA LOTTA DI CLASSE
“Centinaia di proletari, disoccupati/e, lavoratori e lavoratrici, solidali oggi – venerdì 11 luglio – fuori al Tribunale per chiedere la libertà di Mimì e Angelo dopo la straordinaria giornata di lotta e di determinazione proletaria a Napoli che ha coinvolto oltre 700 disoccupati/e del movimento delle platee storiche.
Doveva essere una giornata di festa quella del click-day, la procedura di messa a bando per l’assunzione delle platee storiche in lavori di pubblica utilità.
Ma come già denunciato ieri – giovedì 10 luglio – la piattaforma che doveva reggere la candidatura dei disoccupati formati tramite il progetto GOL e Garanzia Giovani è rimasta bloccata, comportando ritardi e anomalie, quindi l’impossibilità a partecipare alla selezione dei tanti disoccupati/e, tra cui quelli delle platee storiche riconosciute da oltre 10 anni per le interlocuzioni (anche pubblicamente) con il Prefetto, il Sindaco, oltre che dal Ministero degli Interni.
Dinanzi alla rabbia e l’indignazione proletaria la risposta delle istituzioni napoletane è stata improntata sulle cariche con una violenza inaudita, figlia del recente decreto sicurezza, ex ddl 1660.
Nonostante la grande resistenza della piazza contro la gestione di Questura e istituzioni, Mimì e Angelo arrestati hanno passato la notte nelle celle della Questura per poi essere oggi liberati dopo il processo per direttissima.
Questo duro attacco è una chiara e palese provocazione del Governo Meloni, che forte del nuovo decreto-legge vorrebbe mettere al bando in maniera definitiva i movimenti che rivendicano lavoro stabile e sicuro e che all’interno del mercato del lavoro potrebbero costituire una spina nel fianco dei padroni e delle istituzioni, poiché hanno dimostrato i
questi ultimi dieci anni di rappresentare un movimento all’avanguardia nella lotta di classe degli sfruttati contro gli sfruttatori; e dall’altro lato, mira a dissuadere ogni tentativo di organizzazione conflittuale che si oppone alle politiche dell’ economia di guerra messa in atto, di tagli ai servizi e al carovita, di lavoro nero, lavoro grigio e di condizioni di sfruttamento dai fronti del padronato comunque diversamente definito.
Come organizzazione sindacale abbiamo risposto subito con iniziative di solidarietà fuori di alcune Prefetture con la proclamazione di due ore di sciopero nazionale e con picchettaggi fuori ai magazzini: da Settimo Torinese ad Alessandria, da Colosso di Fossano a Torino, da Milano a Vimodrone, da Vignate a Piacenza , da Serravalle a Vidigulfo, da Landriano a Peschiera Borromeo, da Modena a Bologna, da Arzano a Marcianise, da Pioltello a Roma.
Siamo a conoscenza di numerosi azioni e messaggi di solidarietà anche a Palermo, Catania, Cosenza, Bari , Aversa, Santa Maria Capua Vetere , Viterbo, Firenze, Livorno, Massa Carrara, Viareggio Marche, Perugia, Mestre , Marghera , Padova che si sommano ai messaggi di solidarietà giunti da fronti proletari fuori dall’Italia: dall’ Argentina alla Grecia, dalla Turchia all’Iran, fino alla Gran Bretagna.
Come SiCobas non fermeremo il sostegno e il supporto a quella che, come sindacato, riteniamo una lotta che va estesa su tutti i territori. Si apre adesso una fase nuova, dove organizzare e rivendicare l’ingresso per tutti i lavoratori formati ma inoccupati aderenti alle platee storiche.
Siamo pronti come sempre ad un lavoro di supporto nel prosieguo della lotta del movimento dei disoccupati/e organizzati che – come oggi è stato dimostrato – non si fermerà fino a che non verrà conquistato il salario ed il lavoro per tutti/e.
LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI.
RIDURRE L’ORARIO DI LAVORO A PARITÀ DI SALARIO.
SALARIO GARANTITO AI DISOCCUPATI
UNITÀ TRA LAVORATORI OCCUPATI ED INOCCUPATI.
PASSAGGIO DOPO 10 MESI DEI LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO A QUELLO INDERERMINATO
FRONTE UNICO DI CLASSE CONTRO LA REPRESSIONE !!!!
SOLIDARIETÀ DEI PROLETARI A SCALA INTERNAZIONALE.“
Si Cobas Nazionale