PERCHE’ SIAMO IN SCIOPERO OGGI
Le lavoratrici e i lavoratori del sociale sono sempre più svalutati, da quando i servizi di cura alle persone hanno iniziato a diventare privati. Guadagniamo il 30% meno dei dipendenti pubblici. Ci passano da una cooperativa all’altra o a una multinazionale a ogni cambio appalto. Quasi mai si rispettano leggi e CCNL e rubano su straordinari, banca ore, notti passive, permessi, lavoro di équipe, ecc.
La politica istituzionale è di dare ai privati la gestione dei servizi sociali e sanitari, per farne un “mercato”.
Lo Stato taglia il welfare (e sposta altrove i soldi: le banche, il riarmo, meno tasse ai ricchi ecc.); la Regione taglia a Comuni e ASL, che tagliano alle aziende, le quali tagliano ai pazienti e al personale.
La lotta di oggi 27 maggio parte dal fatto che la Regione non voleva riconoscere nelle rette gli aumenti salariali derivanti dai rinnovi del CCNL. Ma i problemi sono più grossi:
A) POVERTA’, SALARIO, REDDITO
Le lavoratrici e i lavoratori del settore hanno stipendi che spesso stanno sotto la soglia di povertà. Sono trent’anni che i salari diminuiscono. Questa situazione deve cambiare, a cominciare dalla concessione dei Buoni Pasto a tutto il personale, che quasi mai ha a disposizione un servizio mensa e spesso non fa nemmeno la pausa.
B) MINUTAGGI E PROFESSIONALITA’
Per ridurre i costi ci fanno lavorare a ritmi sempre più veloci, sempre più utenti per ogni operatore, sia che si tratti di servizi educativi, assistenziali, RSA, SERD. Sia nei servizi pubblici che privati. Questo significa che gli utenti hanno un’assistenza sempre peggiore e disumanizzata; il personale ha un lavoro usurante e dequalificato, al limite dell’inaccettabile.
C) ASSUNZIONI PUBBLICHE
Anche nei servizi che dovrebbero assumere il personale invece si fanno appalti: nell’educativa scolastica (che da anni lotta in tutta Italia per essere assorbita da Scuole e Comuni) all’Ospedale di Settimo Torinese, che è stato comprato dalla ASL, ma il personale resta in appalto!
D) SERVIZI DI QUALITA’
La qualità dei servizi ai cittadini è – lo vedono tutti – sempre peggiore. Appalti e progetti sono scritti pensando al risparmio e alla possibilità di privatizzare e “creare mercato”. Invece noi, lavoratrici e lavoratori del settore chiediamo di essere protagonisti della qualità dei servizi, creando tavoli di contrattazione pre-appalto, per la definizione dei progetti che siano basati sulle vere esigenze del personale e degli utenti, coinvolgendo anche le associazioni di familiari e utenti.
LA REGIONE E LE AZIENDE SI SONO MESSE D’ACCORDO PER TRATTARE TRA LORO. NON ACCETTIAMO TRATTATIVE SEGRETE E CHE NON TENGANO CONTO DI QUESTI PUNTI. COME OPERATRICI E OPERATORI SOCIO-SANITARI-EDUCATIVI ASSISTENZIALI, VOGLIAMO PARTECIPARE E CONTARE!
LO SCIOPERO DI OGGI E’ SOLO L’INIZIO DI UNA LUNGA LOTTA CHE DEVE UNIRCI TUTTI/e IN UNA SOLIDARIETA’ DI LUNGO PERIODO.
IL 17 GIUGNO ORE 17.00 IN VIA LOMBROSO, 16 INCONTRO CITTADINO PER CONTINUARE TUTTE/i UNITi PER IL SALARIO E LA QUALITA’ DEL LAVORO.
“Oggi, 27 maggio, sciopero e manifestazione delle lavoratrici e lavoratori del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo privato di Torino. Con un corteo che è terminato sotto il Palazzo della Regione Piemonte. Si chiedevano essenzialmente: a) drastici aumenti salariali per la lotta contro la povertà di chi lavora; la fine dei bassi minutaggi assistenziali che – in tutti i tipi di servizio – significano poco personale per troppi utenti e pazienti. Le lavoratrici dell’ospedale di Settimo Torinese, che è stato recentemente acquistato dalla ASL TO4 rivendicano di essere assunte e non restare in appalto. Le lavoratrici della Boa per i ‘senza fissa dimora’ rivendicano il giusto contratto, invece dell’attuale inquadramento al livello delle addette pulizia, che le tiene sotto la soglia di povertà. Il personale delle RSA ha avviato una campagna di raccolta firme per chiedere i buoni pasto per tutte e tutti mentre il personale educativo, oltre agli aumenti contrattuali, rivendica qualità dei servizi e internalizzazione.
Complessivamente un’importante giornata di lotta che ha visto unirsi lavoratrici e lavoratori di diversi settori, in vista di una vertenza che ci vedrà sempre più uniti e solidali nei prossimi mesi. Non è che l’inizio, la lotta continua, a partire dall’incontro generale che si svolgerà il 17 giugno per discutere e concordare le prossime iniziative unitarie. Di sicuro non ci fermiamo!“
Guarda i video della manifestazione:
–Video 1
–Video 2