Guerra e carovita paiono essere l’unico scenario che si prospetta nel futuro di chi lavora e studia. Il nuovo Governo, dopo i proclami elettorali, non può e non vuole dare risposte sui problemi reali e la classe dirigente del Paese si adegua prontamente.
L’Università di Torino con il sistema appalti ha creato una massa di workingpoor alle proprie dipendenze senza diritti e con salari da fame (paga base di 5,37€ l’ora per il personale del portierato per esempio) mentre l’inflazione galoppante si riversa sugli studenti con l’aumento dei costi dei servizi (vedi mense universitarie).
Rispondiamo insieme all’attacco al reddito e ai diritti delle classi popolari e organizziamo la resistenza per riprenderci il futuro: 23/11 assemblea pubblica UniTo, Campus Einaudi aule B3 dalle ore 18.00 in vista dello sciopero generale di venerdì 2 dicembre 2022.
→ Contro l’invio delle armi e l’imperialismo russo e Nato, riprendiamo a investire sui servizi pubblici (Scuole, Università, Sanità e Trasporti);
→ Per un salario minimo a 12€ e un aumento generalizzato di tutti i CCNL;
→ Blocco degli aumenti delle bollette e tassazione dei profitti delle multinazionali dell’energia; basta morti sul lavoro e nelle scuole.
Torino, 14 novembre 2022