IL TRIBUNALE DI ROMA ORDINA AD AEROITALIA IL DIVIETO DELL’USO DEL MARCHIO E DEL LOGO DAL 1.1.2026 NONCHÈ DEL DOMINIO DALLA FINE DI GIUGNO 2025
LA GIUSTIZIA AD OROLOGERIA: SI VUOLE GARANTIRE LA TOTALE CONSEGNA DEL MERCATO DEL TRASPORTO AEREO ITALIANO A LUFTHANSA?
A quanto pare, non sono solo i lavoratori di Alitalia a dover subire la torsione del diritto in nome del sacrificio del Trasporto Aereo italiano e del suo passaggio nelle mani di Lufthansa. Infatti, ha uno spiccato retrogusto politico l’ordinanza del Tribunale di Roma con cui, nel giudizio intentato da ITA, in attesa della sentenza di merito, ha vietato ad Aeroitalia di continuare ad utilizzare il suo marchio ed il suo logo a partire dal 1.1.2026, nonché ha interdetto alla suddetta compagnia aerea, a partire dalla fine di giugno 2025, l’uso del dominio “aeroitalia.com”.
E’ un duro colpo quello assestato in Tribunale da ITA ad Aeroitalia, ovvero dalla compagnia pubblica partecipata da LH, a sua volta candidatasi a “salire” in maggioranza nel capitale dell’erede di Alitalia, al nuovo vettore italiano privato, con una flotta di 14 aerei.
Senza entrare nel merito delle argomentazioni giuridiche utilizzate nella ordinanza in questione, la quale ha ribaltato un precedente pronunciamento favorevole ad Aeroitalia, in attesa della sentenza di merito, sembra confermarsi con nettezza il costante utilizzo di “due pesi e due misure” a vantaggio di ITA in ogni ambito giuridico e politico.
E’ noto a tutti quanto i lavoratori siano alle prese con la decisione di diversi Tribunali del Lavoro e di alcune Corti d’Appello che non vogliono vedere la palese continuità tra Alitalia e ITA e l’evidente aggiramento dell’art.2112 del codice civile nel passaggio, ad ottobre 2021, delle attività, alleggerite dei lavoratori, dalla ex-Compagnia di Bandiera italiana alla newCo di proprietà del MEF.
Ad oggi si è dovuto assistere addirittura al passaggio degli slots utilizzati da Alitalia ad ITA, in barba alla normativa UE, che anche la Vestager ha finto di non vedere, di non sapere e di non capire.
Per non parlare del trasferimento delle quote ETS da AZ a ITA mentre si sostiene la discontinuità tra i 2 vettori.
E’ notevole e emblematico l’armamentario di decisioni giuridiche e “distrazioni” istituzionali funzionali a garantire che, a spese dei contribuenti italiani e a danno di migliaia di lavoratori, il mercato del Trasporto Aereo venisse ceduto alla tedesca Lufthansa. L’ordinanza contro Aeroitalia, non lascia sorpresi anche se preoccupano le ricadute che possono concretizzarsi.
Ora, però, il Ministro del Lavoro e quello dei Trasporti non possono voltarsi dall’altra parte.
- Aeroitalia oggi impiega circa 580 lavoratori, 330 di volo (90 Piloti e 240 AA/VV) e 250 di terra, quasi tutti assunti dalla cigs ed ex dipendenti di Alitalia, Blue Panorama e Air Italy.
- Con Aeroitalia volano circa 3 mln di passeggeri nel e da/per il Belpaese.
Tutto ciò merita la massima attenzione da parte del Governo e delle istituzioni.
Il mercato del Trasporto aereo italiano è ricco ed in crescita, conteso dagli investitori e dagli speculatori di mezzo mondo: non è ammissibile che si possa far rischiare il naufragio ad una esperienza industriale che occupa così tanti lavoratori e serve così tanti passeggeri in Italia, peraltro alla vigilia di 2000 licenziamenti in Alitalia. Altro che politiche attive, serve una visione industriale per evitare ulteriori danni in un settore in costante crescita e sviluppo.
7.6.2025, CUB TRASPORTI