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UniTo: Sciopero addetti igiene ambientale 17 ottobre

17 OTTOBRE: SCIOPERO SI’ MA PER VINCERE DAVVERO

Nell’Ateneo torinese (UniTo) ormai dal 1 agosto il tavolo di trattativa tra i firmatari – Cgil, Cisl, Uil e Fiadel – e le aziende dell’igiene ambientale – cooperative e medie aziende di igiene ambientale aderenti a Confindustria e Utilitalia – si è rotto. Troppo pochi i soldi, anche per i firmatari che pure in questi anni hanno sottoscritto contratti non certo vincenti e lacunosi per quanto riguarda le garanzie sulla salute dei lavoratori. FLAICA CUB TORINO non ha firmato i precedenti accordi ma ha le idee chiare su come si sia arrivati a questo punto.

1) Il peggioramento delle nostre condizioni di lavoro è iniziato con l’introduzione della logica degli appalti in un servizio che è pubblico e che pubblico dovrebbe restare. Appalti e affidamenti producono solo una rincorsa al profitto da parte delle aziende appaltatrici. La conseguenza è il risparmio sui costi: il nostro stipendio e i mezzi necessari per svolgere il nostro lavoro

2) La nostra salute è messa continuamente a rischio da scelte come quella della figura del mono-operatore. Una gran parte delle malattie professionali, delle inidoneità e degli infortuni, il cui numero l’INAIL denuncia come eccessive nel nostro settore, sono legate proprio a scelte sciagurate come questa che intensificano lo sforzo in modo estremo con la conseguenza di una crescita fuori controllo delle patologie legate al lavoro. A questo aggiungiamo l’assenza di una normativa nazionale chiara e immediatamente utilizzabile rispetto ai picchi di calore. L’aumento delle temperature non è più un fenomeno transitorio e dovremo fare i conti con estati stabilmente molto più calde di quanto non fossero solo pochi anni fa. Non è possibile una pratica che vede esclusivamente la contrattazione tra aziende e RLS per risolvere una questione di tale portata!

3) I nostri stipendi crescono da trenta anni meno dell’inflazione. Questo vuole dire che i colleghi assunti 30 anni fa guadagnano meno di quanto prendessero al momento della loro assunzione. Questo succede in tutti i comparti ma non è una consolazione.

L’inesistenza di meccanismi automatici di recupero dell’inflazione (quella che i più anziani chiamavano “scala mobile”) fa sì che i contratti servano solo a recuperare una parte di quanto perso negli anni precedenti. Al posto di una scala mobile uno scivolo verso la povertà!

I contratti servono ad aumentare i salari non devono diventare solo un modo di recuperare una parte di quanto perso, altrimenti sono solo un regalo alle aziende!

In sintesi, siamo d’accordo a scioperare il 17 ottobre ma vogliamo farlo su di un piattaforma di attacco e non per la difesa di un esistente sempre più intollerabile:

1) Rientro dei servizi di igiene ambientale alle dipendenze degli enti pubblici – Basta appalti, basta esternalizzazioni del servizio!

2) Abolizione dei servizi in mono-operatore; tutela della sicurezza e normativa nazionale sul blocco del lavoro nelle ore calde tra il 1 Giugno e il 30 Settembre

3) Aumenti adeguati al recupero delle perdite di questi decenni – Almeno 300 euro medie subito nelle buste paga!

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