“Sono numeri ridondanti quelli annunciati in questi giorni dal Governo sulle assunzioni di nuovo personale negli uffici pubblici, nelle scuole, nei ministeri e all’INPS – commenta Maria Teresa Turetta – Sono numeri che stridono con i vuoti d’organico che quotidianamente registriamo negli uffici pubblici centrali e periferici, e l’elevato precariato presente ancora ad oggi nella scuola. Sappiamo già che queste assunzioni non sono sufficienti a coprire le enormi vacanze di organico frutto di anni di tagli alla spesa pubblica richiesti dall’austerity e dallo stop decennale del turnover. Stiamo parlando di una carenza di personale che ad oggi si aggira tra il 35% con punte del 50% in alcuni settori.
Con organici ridotti all’osso, il turnover bloccato per anni, l’età media elevata dei dipendenti, i magri salari, la pubblica amministrazione non è attrattiva e il governo se ne accorge solo ora perché ad essere a rischio sono tutti i progetti del Pnrr da attuare nei tempi dettati da Bruxelles.
Il Governo deve passare dagli annunci spot ai fatti: aumento di almeno 500 euro mensili dei salari dei dipendenti pubblici, assunzioni di nuovo personale recuperando i numeri persi nel periodo del blocco del turnover, stabilizzazione dei precari, formazione continua. Serve inoltre maggiore responsabilizzazione della classe dirigente che è diventata una casta strapagata, spesso nominata dalla politica e quindi fortemente ricattabile e asservita.
Questi sono gli interventi urgenti per mettere in carreggiata la pubblica amministrazione: il Pnrr ha solo scoperchiato la cruda realtà.
Segreteria nazionale Cub pubblico impiego