Genova, 28 aprile 2025
L’aggressione al sindacalista genovese della CGIL del 15/4/25 non era vera
Anche adesso, pur senza attendere l’esito di un eventuale processo ma prendendo atto delle dichiarazioni trapelate, interveniamo pubblicamente per condannare l’accaduto ed il comportamento del dirigente CGIL che ha tratto tutti in inganno
Nel contempo però riteniamo che essere scesi in piazza contro un episodio verosimile e troppe volte accaduto non trasformi automaticamente noi in colpevoli e i fascisti in un branco di educande. Prese di posizione e manifestazione, inoltre, si sono mantenute in un solco di legittimità e da nessuna parte sono state prodromiche ad alcuna caccia all’uomo ma solo di allerta contro ogni tipo di provocazione.
Per noi la manifestazione di Genova e le dichiarazioni di solidarietà formulate alla CGIL mantengono tutto il loro valore e di fronte a un’altra notizia similare non esiteremmo a mobilitarci nuovamente, perchè riteniamo più giusto commettere un errore in buona fede e perdere un pomeriggio a difesa del diritto di militare in una qualsiasi organizzazione sindacale che lasciare correre e far passare impunita una purtroppo sempre possibile canagliata fascista.
Così come le nostre critiche alla CGIL riguardano la sua strategia e i cedimenti politici agli interessi padronali e non i comportamenti del singolo dirigente.
Ribadiamo pertanto integralmente i contenuti di allerta del nostro comunicato del 15 aprile contro ogni forma di fascismo e di fascistizzazione.
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