IL GOVERNO ATTACCA IL DIRITTO DI SCIOPERO: DOPO AVER RITIRATO L’EMENDAMENTO SULL’OBBLIGO PER I LAVORATORI DI DICHIARARE IN ANTICIPO L’ADESIONE AD UNO SCIOPERO IL PARTITO DELLA MELONI SI APPRESTA A VARARE UNA PROPOSTA DI LEGGE PER IMPORRE L’ENNESIMO GIRO DI VITE AL DIRITTO DI SCIOPERO
Meloni, in linea con le smanie di Salvini, dopo l’approvazione delle norme securitarie, punta a ridurre ulteriormente gli spazi di democrazia, libertà e di espressione del dissenso: la donna-madre-cristiana avvia la crociata contro il diritto di sciopero!
Se è vero che è stato ritirato l’emendamento alla Legge di Bilancio con cui si imponeva l’obbligo per i lavoratori nei trasporti di dichiarare l’adesione preventiva allo sciopero, tale pretesa non è archiviata.
Lo rivela chiaramente il “Documento di studio ad uso interno, non adatto alla diffusione”, ossia la nota informativa, che Fratelli d’Italia ha fatto pervenire ai Gruppi Parlamentari di Camera e Senato.
L’opuscolo, destinato a deputati e senatori del partito della Meloni, afferma che la L.146/90 , ossia la norma che regolamenta l’esercizio del diritto di sciopero in Italia (tra le più rigorose e restrittive d’Europa!) garantisce “un equilibrio tra diritto di sciopero e diritti fondamentali dei cittadini tra cui libertà di circolazione e sicurezza”: una tesi ormai logora, inventata fin dal 1990, per giustificare la decisione di subordinare il “diritto dei diritti”, quello di sciopero, ad altri diritti, pur di disarmare i lavoratori sempre più sfruttati e impoveriti dai tagli salari.
La “nota informativa” diramata ai parlamentari di FDI, prosegue sostenendo che “lo sciopero ha un impatto particolarmente rilevante” e quindi le norme in vigore (L.146/90 e L. 8) non sono più adeguate in quanto varate in un “contesto storico” mutato, un tempo “dominato da grandi organizzazioni sindacali” e oggi da una “frammentazione sindacale” che sfugge al controllo della politica, come è accaduto con le centrali sindacali che hanno ipotecato le conquiste che i lavoratori avevano realizzato negli anni 70.
Negando qualsiasi principio di realtà, nella nota meloniana, alla stregua dei ‘deliri’ salviniani, si sostiene che anche gli scioperi con adesioni inferiori al 5% consentono alle aziende di tagliare il servizio anche del 50%: NULLA DI PIÙ FALSO! Eppoi se anche fosse vero non sarebbero certo i lavoratori a dover pagare il prezzo della eventuale illegittima serrata delle aziende.
Il vero obiettivo di FDI (…e non solo!) non è quello “di conoscere il reale numero di scioperanti” in modo “da modulare il servizio” in base all’effettiva adesione allo sciopero e di “informare adeguatamente l’utenza e di ridurre i danni economici e sociali” ma di ostacolare la riuscita degli scioperi. Non è infatti complicato comprendere quali e quante pressioni subirebbero i lavoratori che preventivamente annunciassero di voler aderire ad uno sciopero.
La realtà è un’altra: Meloni&Co hanno capito che non sarà l’opposizione parlamentare a minacciare il Governo ma quella sociale e le mobilitazioni di uomini e donne che non arrivano alla fine del mese, che subiscono uno sfruttamento senza limiti e una privazione dei diritti sul lavoro e nella vita, ormai insostenibile. Il Governo ha paura che continuino le grandi mobilitazioni, analoghe a quelle del 22 ottobre e del 3 ottobre scorsi.
Riteniamo stucchevoli e ipocrite alcune affermazioni contenute nella nota che specificano che “l’obiettivo non è limitare il diritto di sciopero ma regolarne le modalità”. Fingendo di non ricordare l’abolizione del diritto di sciopero nel ventennio, si arriva a sostenere che “Fratelli d’Italia è fermamente e storicamente convinta che il diritto di sciopero vada tutelato”.
Revisionismo storico a parte, l’operazione sponsorizzata da FDI, in ossequio alle smanie salviniane, il Ministro dei Trasporti che da sempre, a colpi di clava, pretende di smantellare il diritto di sciopero, è incostituzionale e pericolosa: SI CONFERMA L’EMERGENZA DEMOCRATICA! UN MOTIVO IN PIÙ PER PARTECIPARE IN MASSA ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 28 NOVEMBRE 2025.
18.11.2025 Confederazione Unitaria di Base
