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Adesioni sciopero Tpl del 21 marzo

Dati sciopero 21 Marzo 2025
L’adesione allo sciopero ha variato significativamente tra le diverse città italiane. Ecco una sintesi dell’impatto nelle principali località:
1. Roma: Il servizio Atac, inclusi bus, tram e metropolitane, ha subito interruzioni dalle 8:30 alle 17:00 e dalle 20:00 fino a fine servizio con una percentuale di adesione del 27%.
2. Milano: Le linee gestite da Atm non sono state garantite dalle 8:45 alle 15:00 e dalle 18:00 fino a fine servizio con una adesione del 35%.
3. Napoli: Busitalia Campania ha garantito il servizio nelle fasce orarie 6:30-9:00 e 13:00-16:30 per i servizi autobus urbani ed extraurbani. Al di fuori di queste fasce, il servizio ha subito interruzioni con una percentuale de 12%.
4. Bologna e Ferrara: I servizi di bus e corriere Tper non sono stati garantiti dalle 8:30 alle 16:30 e dalle 19:30 fino a fine servizio, con una adesione del 50%.
5. Venezia: il servizio ha subito interruzioni con una adesione del 60% tra il settore navigazione e gomma.
6. Catania: AMTS ha comunicato che il personale viaggiante aderente allo sciopero si è astenuto dal servizio dalle 10:30 alle 18:00 e dalle 21:00 fino al termine del servizio, con una adesione che arriva al 65%. Il restante personale si è astenuto per l’intera durata del proprio turno di lavoro.

Le motivazioni dello sciopero oltre al rinnovo del contratto scaduto includevano richieste di aumenti salariali, riduzione dell’orario di lavoro e maggiori tutele per la sicurezza dei lavoratori e degli utenti.
“È importante notare che, sebbene siano state rispettate le fasce di garanzia previste dalla normativa, l’adesione allo sciopero in tutta la penisola ha causato significative interruzioni e disagi per gli utenti del trasporto pubblico in molte città italiane », commenta Antonio Vitale, responsabile nazionale per il Tpl in Cub trasporti.

Relazione sulla Sicurezza, Salariale e sullo Stato degli Autobus nelle Rimesse Italiane.


Il settore del trasporto pubblico locale (TPL) rappresenta un servizio essenziale per la mobilità dei cittadini italiani. La sicurezza dei lavoratori e l’efficienza dei mezzi sono aspetti fondamentali per garantire qualità del servizio e rispetto delle normative vigenti.
Questa relazione analizza due aspetti principali: la sicurezza salariale dei lavoratori e lo stato di manutenzione degli autobus nelle rimesse di tutta Italia.

Negli ultimi anni, il tema della sicurezza salariale è diventato centrale a causa di una crescente precarizzazione del lavoro nel settore dei trasporti. La sicurezza salariale si intende come la garanzia di percepire regolarmente una retribuzione adeguata e puntuale, tutelando i diritti economici dei dipendenti.

La situazione Attuale: In molte regioni italiane si registrano ritardi nei pagamenti degli stipendi da parte di alcune aziende, soprattutto laddove la gestione del TPL è affidata a società private o in subappalto. Contratti di lavoro spesso non rispettati, con ricorso a contratti part-time involontari o a cooperative che applicano trattamenti economici inferiori ai contratti nazionali di categoria (CCNL Autoferrotranvieri). In alcune aziende si evidenziano pratiche scorrette legate ai premi di produttività, che vengono usati per colmare le carenze retributive anziché come incentivo. La mancata certezza salariale genera malcontento, aumento dello stress lavorativo e ricadute sulla qualità del servizio.

Chiediamo pertanto:
1. Controlli più severi sul rispetto dei CCNL.
2. Monitoraggio della puntualità nei pagamenti.
3. Maggiore trasparenza nei rapporti di subappalto.
4. Tutela legale e sindacale rafforzata per i lavoratori del settore.

La sicurezza non riguarda solo i lavoratori ma anche i passeggeri e gli stessi mezzi. Le condizioni dei bus nelle rimesse italiane sono un indicatore chiave dell’efficienza del sistema.

Panoramica Attuale: età media dei mezzi troppo alta, secondo i dati più recenti, l’età media degli autobus in Italia supera i 12 anni, con punte di 15-16 anni in alcune regioni del Sud, molte rimesse sono carenti di investimenti strutturali e di personale tecnico adeguato. Si rilevano autobus con: impianti frenanti usurati, sospensioni inefficienti, climatizzazione non funzionante, sedili rotti e carenze igieniche.
I controlli periodici non sempre effettuati nei tempi previsti, anche a causa della carenza di officine interne o dell’esternalizzazione della manutenzione a soggetti non sempre qualificati.

La sicurezza salariale e lo stato degli autobus nelle rimesse italiane sono due temi strettamente legati alla qualità del servizio di trasporto pubblico. La mancanza di certezze retributive per i lavoratori e l’inadeguata manutenzione dei mezzi mettono a rischio non solo la continuità del servizio, ma anche la sicurezza dei cittadini.

Occorre un piano nazionale integrato che preveda: Verifiche ispettive periodiche, Investimenti strutturali per il rinnovo del parco mezzi, Riconoscimento dei diritti dei lavoratori del settore.
Siamo Certi che una cabina di regia tra Ministero dei Trasporti, Regioni e aziende andrebbe a garantire standard minimi omogenei su tutto il territorio nazionale. » (Cub Trasporti, Responsabile Nazionale TPL  Antonio Vitale)

« Sciopero trasporto pubblico, Cobas: alla Spezia adesione tra piu’ alta d’Italia, segno che in Atac il malessere e’ al culmine », Citta’ della Spezia, 22/3/2025

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