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Alitalia: Arriva l’ammissione di colpevolezza, ceduti i dati personali dei dipendenti a ITA

Finalmente è arrivata la conferma del passaggio dei dati sensibili e personali dei dipendenti di Alitalia a ITA: un atto illegittimo in quanto avvenuto senza il consenso dei lavoratori e che costituisce un’ulteriore prova di continuità (…se mai ce ne fosse bisogno!) tra le due compagnie aeree.

La Cub Trasporti, avendo appreso dal Contratto di Cessione dei beni la notizia di tale passaggio dei dati personali dei dipendenti AZ a ITA, avvenuto all’insaputa dei diretti interessati, il 17.6.2023 ha inoltrato una richiesta di accesso agli atti sia ad Alitalia Sai in A.S. che a ITA per sapere quali dati fossero stati ceduti.

ITA ha risposto il 17.7.2023, riferendosi alla situazione di chi aveva sottoscritto la richiesta di accesso agli atti, che i “dati personali non sono oggetto di trattamento da parte di ITA”: una implicita ammissione di esserne in possesso ma di non voler rivelare altri particolari.
I Commissari Straordinari AZ, dal canto loro, non risposero alla richiesta di accesso agli atti, come peraltro è accaduto piuttosto frequentemente dal loro insediamento ad oggi.

La Cub Trasporti, quindi, il 18.7.2023 ha segnalato la situazione al Garante per la Privacy, richiedendo una verifica ed un intervento. Solo il 15.2.2024, però, lo stesso Garante ha riscontrato che solo 2 giorni prima era stata “avviata l’istruttoria preliminare nei confronti di Alitalia e ITA”: un tempo molto lungo per venire a capo di una situazione che sembra, invece, piuttosto evidente e chiara.

Inoltre, il 22.3.2024, la Cub Trasporti ha ricevuto una lettera indirizzata al Segretario Nazionale che aveva sottoscritto 9 mesi prima la richiesta di accesso agli atti: a parte le scuse di circostanza per il ritardo del riscontro, la ex Compagnia di Bandiera in A.S. ha rivelato che i “dati personali sono stati messi a disposizione di ITA nell’ambito delle attività prodromiche alla definizione dell’operazione di cessione di beni e contratti afferenti al settore “Aviation” di Alitalia e Cityliner in a.s.” (sic!).

Nel riconoscere la “cessione” a ITA dei dati personali dei dipendenti AZ (…alla faccia della discontinuità tra le due compagnie che si sono sempre dichiarate interessate al passaggio dei beni ma di non volerne sapere di quello dei lavoratori di cui però si sono scambiati i dati riservati!), Alitalia non ha rivelato quali fossero passati (appartenenza sindacale, provvedimenti disciplinari, carichi familiari fragili, stato di gravidanza, ecc.) aggiungendo, però: “tale condivisione è avvenuta secondo le finalità e modalità precisate nella Informativa privacy ex art. 13 del Regolamento rilasciataLe nel 2018, in occasione dell’aggiornamento della stessa, di cui si allega copia per pronto riferimento”.

E’ inutile dire che del presunto allegato, però, nella pec non c’è traccia, anche se non potrebbe aggiungere molto, visto che la verità è che nessuno ha autorizzato il trasferimento dei dati personali.
La Cub Trasporti ha quindi risposto a tale tardivo riscontro di Alitalia, significando la necessità di sapere la natura dei dati trasferiti e ribadendo le stesse domande ad ITA, nonché informando del carteggio il Garante della Privacy.

A momento, pertanto, la Cub Trasporti attendendo il definitivo riscontro del Garante della Privacy, si riserva di dare mandato ai legali per far luce sulle responsabilità degli artefici di quanto accaduto e sui possibili danni arrecati ai dipendenti Alitalia, che ITA non ha assunto.
A tale proposito la Cub Trasporti preparerà una richiesta di accesso agli atti collettiva da parte dei lavoratori AZ, proponendone la sottoscrizione a tutte/i, quale atto prodromico alla tutela dei loro diritti, nonché utile ad acquisire ulteriori prove della continuità tra Alitalia e ITA
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26.3.2024

CUB TRASPORTI

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