Lo sciopero in corso dei ferrovieri indetto per i lavoratori di Trenitalia, Italo e Ferrovie del Nord da Cub Trasporti, insieme a Sgb e all’Assemblea del Personale Macchinista e del Personale di Bordo, a partire dalle ore 21 del 12.10.2024 alle ore 21 del 13.10.2021, ha registrato, finora, la partecipazione di oltre il 70% dei lavoratori complessivamente interessati dalla mobilitazione.
L’impatto sul traffico regionale è elevatissimo e le ripercussioni si sono fatte sentire da Nord a Sud dell’Italia anche sui treni ad alta velocità e che collegano le principali città del nostro Paese: un bilancio preciso sarà possibile farlo già dalla giornata di domani ma già da ora si può dire essere estremamente significativo.
Certo è che nonostante il Ministro Salvini e le controparti datoriali tentino di ignorare la piattaforma rivendicativa alla base dell’iniziativa di sciopero in corso, è evidente la necessità per i lavoratori che si superino le politiche concertative e consociative di CgilCislUilUgl e affini che, forse nelle ferrovie più che altrove, hanno inflitto un costante arretramento dei diritti dei lavoratori, per non parlare delle perdite salariali e della erosione costante delle garanzie di sicurezza e salute sia per i ferrovieri che per l’utenza.
I ripetuti incidenti sul lavoro con la loro inevitabile coda di morti e feriti che si continuano a registrare sulla rete ferroviaria italiana, a danno dei lavoratori e talvolta dei passeggeri, manifestano che non si può certo confinare la loro commemorazione con giornate di lutto che diventano una passerella per chi ha finto di non vedere e non capire cosa si stesse preparando negli ultimi anni: è l’ora della lotta e della mobilitazione!
L’esternalizzazione delle attività e le striscianti politiche di privatizzazione devono essere contrastate con determinazione: sono causa di sfruttamento, di cancellazione dei diritti e di morte.
Oggi la categoria ha deciso di incrociare le braccia anche contro tale deriva pericolosa per i lavoratori, perpetrata anche a danno dei passeggeri, che subiscono un costante deterioramento dei livelli di servizio.
Il blocco del trasporto ferroviario del Paese di qualche giorno fa e che Salvini ha imputato ad un “chiodo”, non si evita solo revocando l’appalto ad una società che si ritiene responsabile, ma adottando misure di prevenzione intervenendo tempestivamente per ripristinare velocemente la ripresa del servizio: tutti interventi che presuppongono l’adozione di politiche industriali e di investimenti che sono assenti da anni. Altro che ponte sullo stretto!
La questione salariale anch’essa alla base delle proteste è particolarmente sentita da una categoria che, negli ultimi 10-12 anni, ha subito l’erosione del potere di acquisto dei propri salari di oltre il 40%- 50%, in riferimento ai dati inflattivi ufficiali che, come si sa, sono “addomesticati” rispetto ad una realtà molto più severa di quella narrata dalle fonti ufficiali e governative.
Non meno importanti le rivendicazioni che riguardano le condizioni di lavoro: su tutte la richiesta di un abbattimento dell’orario di lavoro a parità di salario, in antitesi rispetto agli aumenti dell’orario di lavoro inflitte dalle OO.SS. che hanno firmato accordi capestro e a perdere, nonostante l’aumento indiscriminato dei carichi di lavoro stessi.
In serata è prevedibile che aumenterà l’impatto dello sciopero sul servizio programmato.
E’ una di quelle giornate di lotta che segna uno spartiacque: la fine di un periodo e l’inizio di una nuova stagione. Nulla sarà più come prima. Il Ministro Salvini è avvisato.
13.10.2024
CUB TRASPORTI
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