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Atitech: avviate le procedure per la Cigs

Ad appena tre mesi dalla dismissione di Alitalia del comparto manutenzioni, la società Atitech che ha rilevato l’appalto è pronta a lasciare a casa più della metà dei lavoratori. Cub Trasporti, che il 16 febbraio sarà in presidio con i lavoratori, ha formalmente chiesto anche un incontro con la Presidenza del Consiglio

La delegazione dei lavoratori di Alitalia Sai in A.S., di Swissport Italia, di Atitech di Fiumicino e del comparto aereo-aeroportuale in genere intende sottoporre all’attenzione del Governo diverse questioni, a partire dal non condividere la scelta di dare seguito al processo, avviato dall’Esecutivo Draghi, di dismissione di ITA Airways, per cedere a Lufthansa quanto, senza soluzione di continuità, è passato da Alitalia alla NewCo. Chiederà quindi l’immediato blocco delle trattative in atto con la Compagnia di Bandiera tedesca e l’avvio di un’urgente ricostruzione di una vera Compagnia di Bandiera italiana al servizio del Paese e dei suoi cittadini, avviando con urgenza l’internalizzazione dei servizi di manutenzione e di handling, passati a Swissport Italia e Atitech.
È comunque necessario – aggiunge Antonio Amoroso – che le questioni poste finora al Ministero del Lavoro, al Mise, al Mit e al Mef, relativamente alle problematiche legate sia al sostegno al reddito dei lavoratori espulsi dalla produzione, sia alla ricollocazione in servizio in ITA e nelle società sorte dalla frammentazione di Alitalia, siano affrontate con la massima urgenza e ai massimi livelli del Governo”.

I punti principali che i lavoratori e Cub Trasporti rivendicano sono:

o Ripristino nel 2023 dell’integrazione all’80% (anziché al 60%) alla Cigs per i lavoratori Alitalia Sai in A.S.;

o Applicazione di criteri oggettivi per le assunzioni in ITA dal bacino di Alitalia Sai in A.S. (anzianità, carichi familiari, tutela delle fragilità) come anche per Swissport e Atitech (quest’ultima ha avviato la procedura per la sospensione in Cigs per 400 dipendenti su circa 700);

o Annullamento della pretesa di Inps di recuperare gli ammortizzatori sociali percepiti dai lavoratori reintegrati dal giudice con un indennizzo di soli 12 mesi;

o Prolungamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori AZ fino al 2025 e progressivo rientro in servizio di tutti i lavoratori espulsi dalla produzione sia a volo che a terra;

o Applicazione del CCNL dell’Handling in Swissport a Fiumicino e Linate e rinnovo del contratto di settore, favorendo il blocco immediato delle politiche di dumping salariale e normativo in tutti gli aeroporti italiani;

o Adeguamento salariale per chi è in servizio in ITA.

Il caso Atitech
Martedì 7 febbraio, Atitech ha avviato la procedura per mettere in Cigs fino a 400 lavoratori dell’unità produttiva dell’aeroporto di Fiumicino. “Altro che Piano di sviluppo occupazionale e di rilancio industriale con cui i Commissari straordinari si erano voluti far convincere – commenta il segretario nazionale Amoroso – il Governo e i sindacati sapevano e hanno taciuto? Cosa devono aspettarsi i lavoratori: a breve il passaggio di mano delle attività ed un altro giro di vite? Vogliamo chiarezza e certezze.”
La Cub Trasporti ritiene che il trattamento riservato ai lavoratori di Atitech rappresenti un altro esempio di utilizzo degli ammortizzatori sociali come un bancomat per ristrutturare le aziende, a danno della categoria e dei contribuenti. In questo caso si parla di “riorganizzazione industriale” ma cambia solo l’etichetta e la sostanza rimane la stessa: Fiumicino è diventato un laboratorio e i lavoratori vere e proprie cavie. Non sono bastate le continue ristrutturazioni, le decine di colleghi parcheggiati nel bacino della cassa integrazione Alitalia, ancora in attesa di assunzione, ora l’attacco è per i lavoratori della Divisione manutenzione di Fiumicino. Arriva mentre sono migliaia i lavoratori che non sono stati imbarcati da ITA e centinaia da Swissport e dalla stessa Atitech.
Questo è il risultato dello smantellamento e della privatizzazione di Alitalia che continua a produrre immensi danni collaterali, il tutto con l’avallo delle organizzazioni sindacali concertative, che stanno abbandonando alla deriva il futuro di migliaia di lavoratori.
È importante dare una risposta collettiva ed unitaria. È urgente mobilitarsi: altro che nano-compagnia e cessione delle attività. Serve una Compagnia Unica e Pubblica. Serve non mettere a repentaglio il futuro dei lavoratori e gli interessi dei cittadini.
Cub Trasporti, mentre si appresta ad aprire le procedure di raffreddamento per lo sciopero, invita i lavoratori di Atitech ad unirsi a quelli Alitalia in a.s., di ITA e di Swissport:

PRESIDIO IN PIAZZA SANTI APOSTOLI A ROMA – GIOVEDì 16 FEBBRAIO 2023 – ORE 10

È ORA CHE LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO APRA IL CONFRONTO SUL FUTURO DI MIGLIAIA DI LAVORATORI. SERVONO TRASPARENZA E CERTEZZE

Guarda il video, partecipa al presidio del 16 febbraio.

Alcuni lavoratori illegittimamente licenziati sono costretti alla restituzione degli ammortizzatori sociali all’INPS. E’ uno degli effetti della Riforma Fornero, di cui ha parlato ai microfoni di Radio Roma Capitale Antonio Amoroso di Cub Trasporti il 22 febbraio. ASCOLTA IL PODCAST

Leggi l’articolo in Verità&Affari, 8 febbraio 2023, “Ita Airways, continua il braccio di ferro sugli aumenti di stipendio“.

Leggi l’articolo in Verità&Affari, 2 febbraio 2023, “L’Inps e gli ultimi ‘esodati’ della Fornero per licenziamento illegittimo”.

Leggi la ripresa Ansa del 9 febbraio 2023:
Alitalia: Cub Trasporti chiede incontro con presidente Meloni
Amoroso, Ita sia italiana no a cessione a Lufthansa
09 Febbraio , 12:07
(ANSA) – MILANO, 09 FEB – La Cub Trasporti chiede che una delegazione dei lavoratori di Alitalia Sai in amministrazione straordinaria, di Swissport Italia, di Atitech di Fiumicino e del comparto aereo-aeroportuale in genere, che saranno in presidio in Piazza SS. Apostoli a Roma, giovedì 16 febbraio, sia ricevuta dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. L’incontro – spiega il sindacato – ha lo scopo, tra l’altro, di avviare un confronto sul ripristino nel 2023 dell’ integrazione all’80% (anziché al 60%) alla Cigs per i lavoratori Alitalia Sai; l’applicazione di criteri oggettivi per le assunzioni in Ita dal bacino di Alitalia Sai (anzianità, carichi familiari, tutela delle fragilità), come anche per Swissport e Atitech (“quest’ultima ha avviato la procedura per la sospensione in Cigs per 400 dipendenti su circa 700”). E ancora l’annullamento della “pretesa di Inps di recuperare gli ammortizzatori sociali percepiti dai lavoratori reintegrati dal giudice con un indennizzo di soli 12 mesi” e il prolungamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori Alitalia fino al 2025 e il progressivo rientro in servizio di tutti i lavoratori espulsi dalla produzione sia sui voli sia a terra. “Non condividiamo – afferma Antonio Amoroso, segretario nazionale della Cub Trasporti – la scelta di dare seguito al processo, avviato dall’esecutivo Draghi, di dismissione di Ita Airways per cederla a Lufthansa. Chiediamo l’immediato blocco delle trattative in atto con la Compagnia di bandiera tedesca e l’avvio di una urgente ricostruzione di una vera compagnia di bandiera italiana al servizio del Paese e dei suoi cittadini, avviando la urgente internalizzazione dei servizi di manutenzione e di handling, passati a Swissport Italia e Atitech”. (ANSA).

 

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