GOVERNO E COMMISSIONE DI GARANZIA PUNTANO A SCIPPARE IL DIRITTO DI SCIOPERO
MERCOLEDÌ 9 LUGLIO 2025 PRESIDI DAVANTI LE PREFETTURE IN VARIE CITTÀ D’ITALIA, LA CUB AVVIA LE INIZIATIVE IN DIFESA DEL DIRITTO DI SCIOPERO
L’art.40 della Costituzione italiana riconosce il Diritto di Sciopero, stabilendo che si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano. La L.146/90 e la L.83/00 sono quelle che, a tutt’oggi, regolamentano l’esercizio del diritto di sciopero in Italia nell’ambito delle attività essenziali.
Tali normative sono le più restrittive in Europa, imbrigliando, con lacci e lacciuoli, nell’ambito delle attività considerate essenziali, da oltre 35 anni, l’esercizio del “Diritto dei Diritti”, necessario per difendere i diritti sociali, i salari e le condizioni di lavoro.
Gli effetti della chiusura degli spazi di democratico esercizio del diritto di sciopero sono sotto gli occhi di tutti: sia nel lavoro (bassi salari, precarietà, taglio delle tutele della salute e sicurezza, discriminazioni di genere) che nell’ambito sociale.
A quanto pare, però, per l’attuale Governo quanto fatto finora non basta, sia nei Trasporti che nella Sanità, nella Scuola e in tutti gli altri ambiti ove si applicano le normative sull’esercizio del diritto di sciopero.
Le esternazioni del Ministro Salvini sulla sua “smania” di peggiorare la legge sull’esercizio del diritto di sciopero (…favorendo le controparti datoriali), stringendone le maglie, si susseguono con costanza.
Non solo. Il giorno successivo allo Sciopero Generale del 20.6.2025 (contro il genocidio del Popolo Palestinese, le Guerre e l’Economia di Guerra, per l’aumento dei Salari, il miglioramento delle condizioni di lavoro, contro le morti sul lavoro e contro il Decreto Sicurezza che limita il diritto al dissenso) il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Claudio Durigon, ex-sindacalista Ugl, ha lanciato l’aberrante proposito di vietare lo proclamazioni di venerdì e lunedì, oltre che di prevedere l’obbligo per i lavoratori di dichiarare la volontà o meno di aderire alla mobilitazione: UN ALTRO FAVORE ALLE AZIENDE, IPOCRITAMENTE NASCOSTO DIETRO LE DICHIARAZIONI A TUTELA DELL’UTENZA.
L’OBIETTIVO È DI VIETARE LO SCIOPERO: UN GRAVE ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA
Certo è che, in attesa dell’ennesima stretta, la Commissione di Garanzia, nominata dall’attuale Governo e su suo “inequivocabile” mandato, sta imponendo pesanti ed inaccettabili restrizioni all’esercizio del Diritto di Sciopero, con strumentali interpretazioni, proponendosi come un vero e proprio organismo legislativo, debordando alle sue funzioni: è un susseguirsi incessante di delibere, indicazioni immediate, provvedimenti sanzionatori, ovvero un armamentario di iniziative a danno dei lavoratori e delle loro mobilitazioni.
L’attuale Commissione di Garanzia è arrivata addirittura a “estendere” l’ambito di applicazione della L.146/90 e successive modifiche. a settori ed ambiti produttivi non esplicitamente contemplati dalla norma, considerando attività essenziali quelle che non lo sono affatto, in alcuni casi esternalizzate dalle grandi aziende, valutate non appartenenti al “core business”.
E’ del tutto evidente che il processo di limitazione del Diritto di Sciopero, fa il paio con il Decreto Sicurezza: si rende sempre meno praticabile l’espressione del dissenso sia dei lavoratori, sia delle masse popolari.
Tutto ciò avviene in attesa dei grandi tagli al welfare, alla Sanità, alla Scuola, ai servizi di assistenza per disabili, alle pensioni: Meloni&Co vogliono irresponsabilmente aumentare la spesa militare di 400 MLD di euro in 10 anni: una montagna di soldi per la Guerra!
GIÙ LE MANI DAL DIRITTO DI SCIOPERO
26.06.2025 CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE