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Chiarezza sugli interessi bancari a Montecitorio

La notizia pubblicata nei giorni scorsi dal Fatto Quotidiano e ripresa anche dal comico Maurizio Crozza circa l’applicazione di un tasso creditore annuo del 5,6% sui conti dei deputati accesi presso la filiale di Intesa Sanpaolo a Montecitorio accende i riflettori sulla eccessiva discrezionalità del nostro sistema creditizio e, in particolare, sull’ennesimo privilegio di cui godono gli eletti nel nostro Paese.

Ricordiamo che in media i depositi in Italia ricevono una remunerazione dello 0,20% annuo. Visto che il risparmio è la “materia prima” su cui lavorano le banche, riteniamo giusto prevedere la fissazione di una remunerazione sui depositi uguale per tutti (pensionati, famiglie, professionisti, imprenditori, ecc.). Chi vuole godere di tassi di rendimento più elevati, ma anche più aleatori, ha la possibilità e la libertà di fare investimenti diversi dalla liquidità. Ognuno è libero di disporre liberamente dei propri risparmi. È intollerabile però che ai “rappresentanti del popolo” sia garantito di guadagnare così tanto, senza rischio alcuno…

Di sicuro, di fronte a questa ennesima e scandalosa disparità di trattamento, i primi a subirne le conseguenze saranno i nostri colleghi, che dovranno rispondere ai tanti utenti della banca che chiederanno conto di tale scelta gestionale.

Riteniamo, quindi, necessaria ed indifferibile una presa di posizione pubblica da parte di Intesa Sanpaolo su questa vicenda, che espone soprattutto i colleghi che operano agli sportelli alle proteste dei clienti.

Milano, 2.5.2024

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Credito e Assicurazioni
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