Oggi in piazza Mercanti a Milano si è tenuta la conferenza stampa organizzata da Cub, Usb e le associazioni che rappresentano i palestinesi in Italia per rendere noto il tentativo di marginalizzazione che il comitato promotore del corteo per celebrare la Resistenza e la liberazione dal nazifascismo sta ponendo in atto, con lo scopo di silenziare la voce di coloro che chiedono da mesi la fine del massacro di civili inermi nella striscia di Gaza.
Dopo quanto avvenuto il 7 ottobre a danno dei propri connazionali, la reazione di Israele è stata fin da subito improntata alla ritorsione contro la popolazione civile, le scuole, gli ospedali e perfino contro i convogli umanitari in supporto a uomini, donne, bambini palestinesi e alle città e villaggi bombardati quasi quotidianamente, dove mancano cibo, medicine, luce elettrica, acqua e dove ogni appello all’umanità e al rispetto delle norme di diritto internazionale sono state violate.
Sempre da mesi, in Italia come in altri Paesi, migliaia di cittadini scendono settimanalmente in piazza per far sentire la propria voce e il ripudio del genocidio – così si è espressa anche l’Onu – in corso e che al momento ha già provocato oltre 35.000 morti, tra cui molti bambini, e la distruzione di case, infrastrutture e territori dove risiedono i palestinesi.
Gli interessi in gioco a livello geopolitico ed economico sono tali per cui la situazione in Medio Oriente peggiora di giorno in giorno e la voce di chi chiede il cessate il fuoco ovunque resta inascoltata e si fà di tutto per relegarla ai margini, concedendo allo stato di Israele e alla sua politica quanto a nessun altro Paese verrebbe mai consentito da parte degli organismi internazionali e tollerato dall’opinione pubblica.
La celebrazione della Resistenza con il corteo del 25 aprile dovrebbe invece promuovere i valori della libertà e del diritto all’autodeterminazione di un popolo, contro la violenza e la crudeltà perpetrate per sottomettere e annientare. Per questo è proprio ai palestinesi che dovrebbe essere dato lo spazio e il diritto di parola che invece si tenta di negargli.
Di seguito il comunicato congiunto a firma di Cub, Usb, Comunità Palestinesi Lombarde e UDAP-Unione Democratica Arabo Palestinese, per cui erano portavoce Walter Montagnoli, della segreteria nazionale Cub, Pietro Cusimano per USB, Khader Tamini per i palestinesi lombardi e Shukri per l’UDAP. Oltre a loro è intervenuta anche Laila Awad dei Giovani Palestinesi, in rappresentanza dei suoi connazionali e degli studenti delle Università dove l’appoggio alla causa palestinese è particolarmente rappresentativo e per questo represso come ancora di recente alla Sapienza di Roma.
“Nella discussione preparatoria alla manifestazione, gli organizzatori del Tradizionale Corteo del 25 aprile – ANPI in testa- hanno deciso che la parte di corteo composta dalle comunità palestinesi e dai sindacati di base e dalle realtà sociali che ne supportano la causa non debba avere visibilità, né nel corso del corteo, né dal palco, né, a quanto sembra, nello striscione di apertura.
In testa al corteo nessuno striscione che richiami il dramma di Gaza (proposto dagli organizzatori uno che recita “cessate il fuoco ovunque” che suona ipocrita quando l’ONU ha da poco approvato una risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza), nessuna bandiera palestinese; negata persino la lettura di una poesia dal palco.
Condizioni inaccettabili, soprattutto in occasione di una ricorrenza come quella del 25 aprile che richiama i valori di Resistenza e Libertà, gli stessi che il popolo palestinese sta mettendo in campo contro il genocidio sistematico operato dall’esercito israeliano, quasi sempre contro civili inermi, tra i quali circa 10.000 bambini.
Noi invece riteniamo che a Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza, la comunità e la questione palestinese non dovrebbero essere relegate ai margini.
Non accettiamo una politica prona alla volontà di Israele, tanto più il giorno della Festa della Liberazione dal nazifascismo, e rivendichiamo un corteo che dia centralità alla questione palestinese e non chiuda gli occhi sul genocidio del popolo palestinese e sull’operazione di sostituzione etnica in atto a Gaza da parte di Israele, culmine di 80 anni soprusi. Un’operazione sostenuta da tutti i governi occidentali, Italia compresa.”
AGI-Milano, 17 aprile 2024, pag. 1, 2, 3
Radio popolare, Metroregione 17 aprile 2024 (al min. 2:45)
Upday.com, 17 aprile 2024