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Aviapartner si beffa dei suoi dipendenti

Il 15 aprile le segreterie nazionali confederali e Aviapartner hanno sottoscritto l’ennesimo accordo per il “premio aziendale in welfare”. L’accordo ha valore per tre anni ed interessa i lavoratori Aviapartner Italia srl (Aviapartner spa, Aviapartner Handling, Aviapartner Sicily, Aviapartner Palermo).

L’accordo prevede:

  • Un welfare per la produttività, pari a 250 euro anno riproporzionato in base alla presenza lavorativa di ogni lavoratore. Chi supera il 6% delle assenze durante l’anno perde tutto.
  • Un welfare per l’efficientamento, pari a 80 euro anno se durante l’anno si abbatte del 50% l’efficienza e la puntualità nell’assistenza ai vettori e se si riducono le penali. Di 40 euro se si riducano del 25%.
  • Un welfare per il “ground incident, di 30 euro se si abbatte del 50% rispetto all’anno precedente, di euro 15 se si riduce del 25%. Sotto del 25% zero euro.
  • Un welfare per il danneggiamento mezzi, di euro 40 se nel corso dell’anno si riducono del 50%, di 20 euro se si riducono del 25%. Sotto il 25% zero euro.

Questi importi sono da riproporzionare per i lavoratori a part time. Le somme di welfare saranno disponibili a partire dall’anno successivo e si perderanno se non utilizzate o in caso di dimissioni.

Con un contratto nazionale appena firmato e con solo 55 euro lordi di aumento al mese dopo 7 anni, ora gli stessi soggetti firmatari del Ccnl, stabiliscono premi irrisori fuori busta in welfare, a condizione che i lavoratori non facciano assenze e che riducono danni, incidenti e ritardi di almeno il 25%.

Ma la perla dell’accordo è che nelle premesse si scrive con l’obbiettivo di promuovere il benessere dei dipendenti e la migliore conciliazione delle esigenze di carattere lavorativo con quelle personali”.

Nel 2024 sono previsti volumi di traffico ben oltre i livelli ante covid. Le condizioni di lavoro, di conseguenza, saranno ancora più pesanti delle attuali.

Con la carenza di personale e la sempre maggiore presenza di lavoratori precari, le attrezzature spesso inidonee a svolgere il lavoro ed i turni massacrati, i firmatari dell’accordo, pensano di affrontare la crescita dei volumi di traffico con il sacrificio dei lavoratori che in cambio se lavoreranno in più avranno pochi soldi e fuori busta.  

CUB Trasporti

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