La Legge n°55 istituisce l’albo dei pedagogisti e l’albo degli educatori professionali socio-pedagogici.
Una norma che sta creando un certo panico tra gli addetti ai lavori e che giunge nel pieno del periodo estivo, tradizionalmente dedicato alle ferie con servizi chiusi o in procinto di chiudere. A che serve l’iscrizione ad un albo per chi è stato assunto da concorso pubblico con titoli di studio specifici e superamento di prove concorsuali che misurano competenze e professionalità?
L’iscrizione ad un ordine professionale è un fardello oneroso e inutile per le educatrici di nido dipendenti degli enti locali. L’unica cosa sensata da fare per dare un senso alla riforma dei servizi rivolti alla prima infanzia è quella di creare un’unica figura professionale per lo 0/6, istituendo anche un profilo di coordinatore del sistema 0/6.
Sorprende che il provvedimento legislativo sia stato approvato a larghissima maggioranza trasversale ai partiti, e sorprende anche che alcune segreterie sindacali, invece di contestarlo, stiano addirittura promuovendo la corsa alla costituzione dei due ordini professionali con l’elezione dei relativi organismi interni che dovranno gestire le ingenti somme di denaro prelevate dalle tasche degli educatori.
E’legittimo pensare che dietro agli ordini professionali si celino interessi economici che fanno gola a molti. Non si spiega altrimenti questo provvedimento inutile e dannoso per la categoria.
Il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia fa appello a tutti i soggetti politici e istituzionali competenti affinché la figura dell’educatore nei servizi educativi per l’infanzia di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, così come richiamata all’art.4, sia soppressa dalla legge 55/2024.
I lavoratori come sempre avviene quando nessuno li ascolta, si auto organizzano. Per tale motivo diffondiamo volentieri il loro appello.
Appello del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia sull’ albo per le professioni pedagogiche e educative
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