Reddito, lavoro, diritti, pace!
Da quanti anni il nostro sistema d’istruzione è oggetto di finto stupore per il numero incredibilmente alto di precari, la miseria delle retribuzioni, le condizioni deprecabili degli edifici, la mancanza di sicurezza per lavoratori e studenti? Per capire quanto la situazione sia seria basta guardare ciò che accade nei paesi più simili al nostro: in Francia, Germania, Spagna gli stipendi sono molto più alti e il livello di precarietà molto più basso. Ma d’altra parte è in Italia che, ogni anno, l’istruzione riceve l’1% del PIL ( 18 miliardi di euro) in meno rispetto alla media OCSE!
A fronte degli shock introdotti dalle maggiori spese militari ed energetiche legate coinvolgimento italiano nelle guerre in atto, il ministro Valditara (alla pari dei suoi predecessori) è incapace di garantire finanziamenti stabili al nostro sistema d’istruzione quindi gioca a fare il mercante in fiera e promette sconti di vario genere a docenti e ATA; nel mentre i sindacati istituzionali mostrano il loro pieno fallimento sottoscrivendo miserabili rinnovi contrattuali che non recuperano l’inflazione reale e lasciano i nostri salari con un potere d’acquisto inferiore a quello di 20 anni fa.
In questa condizione troppi colleghi finiscono per accettare come un dato “naturale” il degrado descritto e rinunciano ad organizzarsi collettivamente per ottenere miglioramenti concreti; altri si adattano e cercano individualmente un po’ di reddito in più mediante il FIS, i PON, il Bonus Merito, il tutoring, l’ex Alternanza, i finanziamenti privati, ecc… Per questa via contribuiscono a dividere la categoria, a trasformare le scuole in vuoti progettifici e alla costituzione di tristi gerarchie i cui membri si contendono le minuscole fettine di una miserevole torta.
Ma un’altra scuola è possibile: purché si inverta la rotta e si lotti per ottenere obiettivi chiari, comprensibili e praticabili.
PER IL SALARIO
1. forti incrementi retributivi in paga base per tutte e tutti;
2. la parità del trattamento retributivo e normativo fra personale di ruolo e precari. Non è infatti accettabile che colleghe/i con pari anzianità abbiano pari obblighi ma retribuzioni e diritti differenziati;
3. sanità, istruzione e assistenza per tutti perché si tratta di diritti universali.
CONTRO LA PRECARIETÀ
1. abolizione della distinzione tra organico di fatto e di diritto;
2. assunzione a tempo indeterminato su tutti i posti disponibili per GAE e vincitori di concorso;
3. regolarizzazione immediata per chi può vantare i 36 mesi di servizio, sulla base della nota sentenza della corte di giustizia europea;
4. procedure straordinarie di reclutamento per tutti gli altri;
PER LA DEMOCRAZIA SINDACALE
Fine del monopolio dei sindacati istituzionali e vere libertà sindacali: diritto di sciopero e di propaganda, consultazione vincolante dei lavoratori su ogni accordo.
CONTRO LA GUERRA
Fine del coinvolgimento dell’Italia nelle guerre in corso e attivazione del governo per l’avvio immediato di trattative.
20 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE
LANCIAMO UNA FORTE MOBILITAZIONE NAZIONALE
Cub Sur Milano