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  • Data di creazione Luglio 17, 2025
  • Ultimo aggiornamento Novembre 25, 2025

Cub, emendamento riduce a 5 anni richieste per errori salari

Cub, emendamento riduce a 5 anni richieste per errori salari

ansa.it/sito/notizie/economia/2025/07/17/cub-emendamento-riduce-a-5-anni-richieste-per-errori-salari_d3a9f0ec-9cc4-451e-a09d-e7cbe3cfef3a.html

17 luglio 2025

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Laddove un dipendente subordinato rivendichi il pagamento di quote di retribuzione per vari motivi non ottenute oggi può, in alcuni casi,
rivendicarle dal 2007.
Un emendamento del governo, presentato alla Commissione Lavoro della Camere, prevede che questo arco di tempo venga ridotto agli ultimi 5
anni di lavoro".
Lo denuncia la Confederazione unitaria di base (Cub) che annuncia una mobilitazione nei prossimi giorni nei luoghi di lavoro e anche davanti a
Montecitorio.
Il sindacato parla di "arroganza, autoritarismo e cancellazione degli spazi di democrazia".
Nello specifico contesta "che nelle conversione del Decreto Legge n.92 del 26.6.2025, denominato Decreto Ilva, è stato presentato un
emendamento che, introducendo l'art. 9bis, tenta un vero e proprio golpe nei confronti del diritto del lavoro".
La norma - viene denunciato - prevede il ripristino della prescrizione quinquennale sulle differenze retributive maturate dai lavoratori di aziende
con più di 15 lavoratori e introduce una decadenza di 180 giorni entro cui presentare l'eventuale ricorso in Tribunale. "Con tale disposizione, di
fatto, si tenta di imporre ai lavoratori di aziende sopra i 15 dipendenti, i tempi di prescrizione previsti dalla Corte Costituzionale prima della
sostanziale abrogazione dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori imposto dalla Riforma Fornero - viene sottolineato -.
A fronte della Legge Fornero, infatti, la Corte di Cassazione, anche considerando la debolezza del lavoratore esposto al licenziamento
illegittimo e senza obbligo di reintegra, aveva stabilito che la prescrizione quinquennale in costanza di lavoro fosse superata".
"La Suprema Corte, infatti, ha stabilito che eventuali differenze retributive maturate potessero essere rivendicate dai lavoratori a partire dal
2012, anno di approvazione della riforma. Ulteriori interpretazioni giurisprudenziali avevano definito addirittura il 2007, ovvero 5 anni prima della
riforma stessa, la data da cui far partire il conteggio delle eventuali differenze retributive maturate", conclude la Cub.

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