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- Data di Pubblicazione Marzo 21, 2024
- Ultimo aggiornamento Marzo 21, 2024
Sciopero nazionale Poste italiane, 21 marzo 2024
Poste, servizi fermi il 21 marzo per uno sciopero di 24ore: cortei a Roma e Milano contro privatizzazione e precariato
Servizi postali paralizzati il prossimo
giovedì 21 marzo
. Uno sciopero di 24 ore di fattobloccherà tutte le attività che necessitano dell'assistenza allo sportello. L’agitazionecoinvolge tutti i reparti di
Poste italiane
ovvero operatori di sportello, consulenti finanziari,postini e addetti allo smistamento di lettere e pacchi che operano in sede. Risentiràdell’agitazione anche la consegna dei pacchi di servizi terzi che si appoggiano a Poste.
I motivi della protesta
I dipendenti di Poste protestano per una serie di motivazioni, fra le quali spiccano laprivatizzazione, il lavoro precario e l’aumento generalizzato delle tariffe senza uncorrispondente incremento nella qualità dei servizi o scatti significativi nella retribuzione.
L’agitazione è stata proclamata da Cobas Poste, Cub Poste, Slg-Cub Poste con ilsostegno dell’Associazione consumatori utenti (Acu).
La protesta nelle piazza
I dipendenti di Poste scenderanno in piazza a Roma e a Milano. A
Milano
il primoappuntamento è fissato per le 9:30 a piazza Cordusio; un sit-in di protesta è poi fissatoalle 15:00 in corso Monforte, di fronte alla Prefettura. A
Roma
l’appuntamento è alle10:00 di fronte al Pantheon. Si prevede una massiccia partecipazione: solo a Roma eprovincia, secondo i dati forniti dai sindacati, sono circa 8.000 i lavoratori del comparto.3.000 di essi sono attivi nel recapito.
Contro la privatizzazione
Come dichiarano i sindacati, lo sciopero di Poste Italiane del 21 marzo è un messaggiodiretto al governo dopo l’annuncio della
«volontà dichiarata di
un’ulterioreprivatizzazione del 29%,
annunciata dal governo Meloni»
. Nel corso della conferenzastampa di fine anno, la premier
Giorgia Meloni
aveva parlato dell’intenzione di rimodularela presenza dello Stato puntando sulle privatizzazioni di Poste e
Trenitalia
con l’obiettivodi reperire risorse per sostenere le misure annunciate nella Manovra, senza alzare letasse.
«La mia idea è ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria e riaffermarladove lo è»
, aveva detto Meloni.
I sindacati si scagliano
«contro la privatizzazione di Poste Italiane che regala i profitti aiprivati e socializza i costi e le perdite; che taglia l’occupazione, chiude uffici e servizi aiceti popolari, prevede la cessione di rami d’azienda»
. Tutte le sigle sono per
«la totalepubblicizzazione di Poste Italiane perché i servizi essenziali devono essere un diritto ditutti i cittadini in eguale misura e qualità; i profitti generati dal sacrificio dei lavoratoridevono rimanere in mano pubblica e non regalati a faccendieri e speculatori»
. I lavoratoriscenderanno in piazza contro il precariato e i contratti a termine
«che mortificano ilavoratori e negano anche i più elementari diritti con ignobili ricatti»
. Si chiede dunque distabilizzare i precari e procedere all’esaurimento delle attuali graduatorie con il
«bloccodell’uso abnorme ed immotivato dei contratti a termine, perché non c’è futuro in unaesistenza precaria»
.
I sindacati, nello specifico, chiedono un nuovo contratto
«che recuperi il potere d’acquistoperso in questi anni e dia dignità al lavoro e alla qualità di vita; che preveda il ripristinodegli scatti d’anzianità; che introduca la terzietà nei provvedimenti disciplinari usati comearma di ricatto»
.
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