CUB SANITA’ DENUNCIA: L’OMICIDIO DELLA DR. B. CAPOVANI, ALLA CUI FAMIGLIA VA IL NOSTRO AFFETTO, NON E’ UNA CASUALITA’ MA IL FRUTTO DELLO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, PSICHIATRIA COMPRESA.
CUB Sanità rivendica una Psichiatria al servizio delle esigenze dei Cittadini, dei pazienti, dei loro parenti e dei lavoratori. Una Psichiatrica nazionale universale, gratuita e di qualità, ben distinta da funzioni repressive dello Stato, lontana da ogni funzione di Ordine Pubblico.
L’ennesima aggressione omicida da parte di un paziente pericoloso ha fatto più clamore delle precedenti solo perché questa volta è stata uccisa una lavoratrice del Ssn la dr. Barbara Capovani. Una vittima che non dimenticheremo. Gli atti di violenza di pazienti psichiatrici sono comuni: la maggior parte resta lontana dalle cronache solo perché avvengono nell’ambito familiare. Un fatto comunque inaccettabile.
La causa è lo smantellamento del Ssn. Dal 2011 al 2021 sono stati sottratti al Ssn 37 miliardi di euro, come denuncia uno studio Gimbe. La frantumazione regionale del Ssn è tale che la maggior parte del definanziamento è a svantaggio delle regioni meridionali e insulari, ma anche il resto del Paese non sta meglio. Nessuna risorsa del PNRR è messa in campo dal governo per potenziare il Servizio Sanitario Nazionale in termini di personale, ma le risorse sono rivolte solo ad investimenti srtutturali, tecnologici e alla telemedicina.
L’assistenza psichiatrica è la cenerentola, fra i settori più depauperati, vicino alla paralisi. Liste di attesa lunghe, ambulatori in sedi precarie, lavoratori e professionisti della psichiatria sempre più sotto organico, con contratti arretrati sia nel profilo salariale che normativo. Le urgenze psichiatriche sono trasformate in problemi di ordine pubblico, fra cui il trattamento sanitario obbligatorio (Tso): atto non terapeutico, spesso violento, talora concluso con la morte del paziente.
La discontinuità delle cure o la loro impossibilità lascia i pazienti in balia di sé stessi o delle loro famiglie. Pazienti che non ricevono adeguate cure e operatori che non lavorano in sicurezza in ospedali privi di strumenti organizzativi per affrontare i bisogni delle persone; le case di comunità sono edifici semivuoti; interi quartieri non sono presidiati, l’assistenza di prossimità è solo immaginazione di politici al servizio dei ceti egemoni, di pubblici amministratori e del “privato”.
Governo ed alleati strumentalizzano i fatti di sangue per invocare misure d’ordine e la detenzione penitenziaria; mentre si attaccano i principi che erano alla base della Legge Basaglia invocando misure d’ordine non terapeutiche e contenzioni e punizioni, detentive e corporali che non risolvono alcun problema ma che potranno essere impiegate come abuso repressivo contro chiunque.
- Basaglia ha realizzato una psichiatria clinica e non securitaria: le istituzioni psichiatriche non più tetri manicomi ma strutture cliniche a misura d’uomo e terapia. La sua proposta è stata fraintesa e alterata: nel quadro del de-finanziamento del Ssn, è stata presa a pretesto per il progressivo depotenziamento delle strutture cliniche pubbliche. È in corso un attacco alle conquiste civili e scientifiche della psichiatria democratica del XX secolo, frutto delle lotte operaie di quel periodo.
I lavoratori della psichiatria rivendicano salute e sicurezza per sé e per i pazienti. Organici adeguati, turni commisurati al particolare impegno professionale, strutture operative consone alle peculiari necessità dell’utenza, efficienza organizzativa e amministrativa, formazione, tutela sanitaria e psicofisica, ampia dotazione strumentale; i contratti e ogni tutela sono li, fermi da anni.
CUB Sanità lancia la sua proposta: le lavoratrici e i lavoratori del Settore devono organizzare sul tema, momenti di confronto e lotta nel percorso rivendicativo, di cui lo sciopero è elemento determinante.
CUB Sanità, Milano: V.le Lombardia 20 – tel. 02/70631804 fax 02/70602409