Ennesima sequela di morti sul lavoro: servono pene certe per imprenditori inadempienti
Da nord a sud sale a cinque il numero delle vittime questa settimana
Brindisi, Trento, San Giorgio a Liri (FR) e due giorni fa la Campania e la Lombardia, questi i luoghi dove in diversi gli ambiti lavorativi sono avvenuti gli incidenti, tutti con esito fatale.
Le indagini sono ancora in corso ma su quattro dei cinque episodi non c’è dubbio che sia da escludere un malore dell’operaio – come è il caso del frusinate – è certo che qualcosa non ha funzionato e le indagini in corso dovranno appurare se a causa della mancanza del rispetto delle regole sulla sicurezza o meno.
“La Confederazione Unitaria di Base da anni si batte per l’introduzione del reato di ‘omicidio sul lavoro’ con adeguate sanzioni pecuniarie e penali per le imprese manchevoli nel rispetto delle regole sulla sicurezza– commenta i recenti fatti il segretario nazionale Marcelo Amendola – Imprese che dovrebbero essere chiuse nell’eventualità di incidenti fatali – ma senza che i dipendenti ci rimettano lo stipendio – in attesa dell’esito delle indagini di rito.
Il Governo parla di patente a punti per gli imprenditori, di crediti da esibire in caso di controlli, che però sono tuttora irrisori rispetto all’enorme numero di aziende e cantieri piccoli, medi e grandi dove, quasi quotidianamente, dobbiamo tristemente aggiornare il numero di decessi o infortuni gravi di lavoratori.”
Ansa-Lombardia, 15 marzo 2024
ADN24.it-Turismo tv
Tuttonotizie.net, 15 marzo 2024
Brescia oggi, 15 marzo 2024
Gazzetta di Mantova, 15 marzo 2024