Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Follia Collettiva: Accordo rivoluzionario degli operai statunitensi

(Storia -poco- ordinaria di pazzi nel mondo del lavoro)

Immaginiamoci una moltitudine di lavoratori che, stanchi di continui soprusi si mettano in testa di cambiare radicalmente rotta ed inizino a fare uno sciopero ad oltranza che da oltre trent’anni non si vedeva, quantomeno con una simile partecipazione: decine e decine di migliaia di lavoratori. Sono anche ben organizzati: negli stabilimenti non coinvolti dagli scioperi vi è il rifiuto dello straordinario ed il work-to-rule (l’attenersi strettamente alla propria mansione). Comunque non è facile, perché anche qui ci sono differenze salariali, lavoratori a termine sottopagati, aziende che minacciano licenziamenti collettivi.

Le settimane di sciopero si succedono, una dopo l’altra, inesorabilmente. Sembrano proprio folli questi lavoratori; i costi sono enormi per i padri di famiglia, ma sono coscienti che lo fanno certamente per il loro futuro, ma ancor di più per il futuro delle prossime generazioni, per i loro figli, i loro nipoti… e poi, particolare da non sottovalutare, le rivendicazioni del sindacato non sono affatto trascurabili: aumenti degli stipendi del 40%, riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 32 ore a parità di stipendio, recupero dell’inflazione, no al precariato, aumento dei contributi pensionistici, nuove assunzioni… insomma una piattaforma visionaria!

Sembra una storia che viene da altri tempi o da un altro pianeta e un po’ lo è senz’altro, se paragonato alla nostra esperienza degli ultimi decenni… ma viene dagli Stati Uniti, non da Marte: sono gli scioperi intrapresi dai lavoratori delle 3 principali industrie automobilistiche americane che dopo ben 6 settimane di sciopero hanno siglato un accordo rivoluzionario che permette di recuperare l’inflazione pregressa, introdurre un meccanismo di recupero automatico dell’inflazione, quindi un aumento salariale del 11% subito e del 25% per i prossimi 4 anni e mezzo.

Non solo, per i lavoratori sottopagati (soprattutto precari, che verranno trasformati in stabili) l’aumento a regime sarà addirittura di oltre il 150%. Il salario d’ingresso sarà 30$ l’ora, a regime diventerà 42$… Stellantis (ex Fiat) aveva iniziato le trattative denunciando 5000 esuberi, ha concluso l’accordo riaprendo uno stabilimento chiuso in Illinois e garantendo 5000 assunzioni! Certo non tutto è stato ottenuto, ad esempio l’orario di lavoro è stato confermato, ma quantomeno hanno ottenuto un giorno di ferie in più; da noi c’è chi si è vergognato in passato a chiedere 1€ in più sul buono pasto e che adesso non riesce neanche a partorire una piattaforma rivendicativa (A PROPOSITO: nelle TLC la CUB l’ha presentata un anno fa ai lavoratori e a marzo alla controparte, quanto tempo ci vuole ai 4 sindacati istituzionali con le loro migliaia di ore di permesso sindacale?

Il bello è che da sempre deridono le nostre piattaforme rivendicative considerandole troppo ambiziose, quasi irrealizzabili, peccato che i sindacati americani siano andati oltre e in gran parte le hanno conquistate, che sia anche una questione di attributi?

CUB © 2022. Tutti i diritti riservati.