Si può parlare del documento Enac sul futuro degli scali aeroportuali di Pisa e Firenze senza avere copia del testo? Noi pensiamo di no e per questo fino a oggi abbiamo taciuto ma probabilmente ci sbagliamo, o forse siamo i soli a non possederlo visto che se ne parla da giorni urbi et orbi
E visto che si parla anche del futuro occupazionale di tanti lavoratori vogliamo dire la nostra portando qualche elemento in più nella discussione fino a oggi ancorata al campanilismo tra le città toscane. Recentemente l’Enac ha presentato un regolamento sulla gestione dei servizi e del personale Handling ma per la seconda volta, in un paio di anni, il Tar ha dato ragione alle società ricorrenti che invocano la piena libertà di esternalizzare i servizi secondo alcune direttive comunitarie.
Enac, nel Regolamento sopra menzionato, chiedeva in sostanza la gestione diretta dei servizi handling da parte delle società certificate, ossia THA e Consulta. Questa situazione avrebbe comportato la reinternalizzazione del personale oggi in forza alle cooperative che invece risulta più conveniente se resta dove si trova da 20 anni, inquadrato con un contratto che prevede paghe e contributi più bassi.
Se il Regolamento Enac è stato fino a oggi bloccato non si capisce ancora quale sia il futuro dei lavoratori esternalizzati e di come saranno gestititi i servizi. E se gli appalti sono “al sicuro” fino a marzo, cosa accadrà con la stagione summer che inizia ad aprile 2023?
Quale progetto di riordino
Un progetto di riordino degli Scali dovrà essere in ogni caso approvato dal Governo, il potenziamento di Peretola sembra nel tempo avere riscosso sostegni trasversali tra gli schieramenti politici, da qualche parte si scrive che Firenze abbia una posizione strategica mentre Pisa (il cui boom di passeggeri è dipeso dal low cost) sarebbe in subordine o comunque troppo vincolata allo scalo militare destinato magari a ulteriori potenziamenti se verrà costruita l’ennesima base militare a Pisa.
Possiamo cambiare i termini della questione ma la sostanza non cambia, ci sembra che la “partita in gioco” includa anche alta velocità, infrastrutture e interessi economici che a cascata determineranno il futuro degli scali di Pisa e Firenze magari sulla pelle dei lavoratori in appalto.
Eppure Pisa ha da sempre il doppio dei passeggeri di Firenze, qualcuno vorrebbe invece un futuro per lo scalo del Galilei in funzione del trasporto di merci, una sorta di grande hub civile accanto all’hub militare. Ancora oggi ci viene raccontato che le basi militari sono una grande opportunità anche per la rigenerazione urbana dei territori, se confermate le notizie apparse sulla stampa la militarizzazione diventerebbe invece un ostacolo insormontabile per il futuro dello scalo pisano.
A questo punto si chiede di rendere pubblica tutta la documentazione e di conoscere il punto di vista del Governo nazionale, di quello regionale e locale, si dica con chiarezza quali siano i progetti sui due scali nell’interesse non solo delle città ma dei lavoratori tutti.
E al contempo sarebbe di vitale importanza comprendere quali siano le richieste, a Enac e al Governo, di Toscana Aeroporti, la società che gestisce gli scali di Pisa e di Firenze. Solo con documenti alla mano e chiarezza di intenti da parte degli Amministratori potremo capire se esiste la volontà di salvaguardare i posti di lavoro e il tessuto economico che vive attorno agli scali.
CUB PISA