Il sindacato inglese del Royal College of Nursing (RCN) vota uno sciopero senza precedenti, gli infermieri del Regno Unito infatti chiedono a gran voce un aumento del salario, a causa dell’inflazione da record che ha colpito il Paese
Lo sciopero nazionale dovrebbe cominciare a partire dalla fine di quest’anno, probabile prima di Natale, come dichiarato nel comunicato sindacale che sottolinea che “molti dei più grandi ospedali d’Inghilterra risentiranno” delle conseguenze dello sciopero.
A portare a questa risoluzione sembra sia stato l’aumento di stipendio fissato in appena il 4%, nonostante l’inflazione abbia ormai raggiunto anche in Inghilterra un livello insostenibile per le tasche dei lavoratori salariati, mai così alta dagli anni ottanta.
I precedenti
I Sindacati hanno riferito che grandi aree del Paese hanno votato per un’azione sindacale, basata in particolare sulla richiesta di un salario equo. Solo un anno fa sia i medici che gli infermieri inglesi avevano criticato aspramente la proposta di aumento in busta paga dell’1% e ora hanno deciso in massa di incrociare le braccia e mettere in atto una protesta a livello nazionale.
Il Governo, preoccupato delle ricadute di uno sciopero del comparto sanitario di tali dimensioni, persiste nella richiesta di ripensamento da parte dei lavoratori della categoria ma la risposta che ha ricevuto è che non può esserci futuro nella professione infermieristica se questa non viene valutata e retribuita equamente: “I pazienti corrono un grande rischio quando non ci sono abbastanza infermieri. La nostra azione di sciopero sarà tanto per i pazienti quanto per gli infermieri, abbiamo il loro sostegno nel farlo. Quando inizieremo ad agire, i politici in ogni parte del Regno Unito saranno sfidati a sostenere il loro personale infermieristico e a comprendere la forza del sostegno pubblico”.
L’RCN aveva chiesto un aumento del 5% oltre il tasso di inflazione (attualmente è superiore al 12%) ma nessuna offerta in tal senso è stata fatta da parte di alcuno dei governi del Regno Unito. Come non bastasse, a rendere ancora più difficili le condizioni di lavoro negli ospedali, è l’elevato tasso di abbandono che si registra da parte degli infermieri (40.365 da gennaio a giugno 2022, uno su nove). (Ph. Pa Media)