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Ita: Assunzioni di piloti, AA/VV e personale di terra “anche senza esperienza”

INACCETTABILI I DANNI PER LAVORATORI E COLLETTIVITÀ E LE CRESCENTI SPESE PER LO STATO

Pantalone, ovvero lo Stato, cioè i cittadini, da una parte garantisce giustamente gli ammortizzatori sociali a circa 2500 dipendenti di Alitalia ormai in liquidazione ma dall’altra spende per assumere e formare nuovi Assistenti di volo, Piloti e Personale di terra che la nano-Compagnia pubblica vuole inserire in organico, in alcuni casi “anche senza esperienza (sic!).

Ciò che annuncia ITA non è il risultato di un’ineluttabile scelta ma è il precipitato di approssimazione e arroganza ai danni dei lavoratori AZ e della collettività, oltre a manifestare una incompetenza comunicativa che riserva una pessima figura planetaria alla nano-compagnia (GUARDA QUI).

GOVERNO, MINISTRI ED ISTITUZIONI NON VEDONO, NON SENTONO E…NON INTERVENGONO

Però a sfiorare il ridicolo è l’intollerabile silenzio ed immobilismo del Governo, dei Ministri e delle istituzioni che, mentre legiferano per tentare di impedire il successo delle cause dei lavoratori AZ contro il mancato passaggio in ITA, fingono di non vedere e non sentire cosa succede in una delle aziende pubbliche “più chiacchierate” del Paese, impigliata in un contenzioso in Europa che non promette nulla di buono, per aver voluto “interpretare” le regole esistenti, invece di rispettarle (…insostenibile il passaggio degli slot da Alitalia a ITA senza i lavoratori).

A dir il vero è un continuo “fiorire” di rappresentanti istituzionali intenti a non vedere cosa sta accadendo realmente pur di non disturbare il “manovratore.

Emblematico, seppur non isolato, è il caso del Garante sulla Privacy: da oltre 6 mesi la Cub Trasporti ha denunciato (vedi l’allegato) il passaggio dei dati sensibili riguardanti i lavoratori da Alitalia (…i Commissari interpellati non rispondono!) a ITA (…la quale ha riscontrato fischi per fiaschi alla richiesta di trasparenza), senza alcun consenso dei diretti interessati: ancora non è arrivato alcun riscontro, nonostante l’evidenza di quanto successo (…dichiarata nel contratto cessione da AZ a ITA).

Tutto ciò e tanto altro ancora, probabilmente, accade solo per nascondere un altro degli elementi di prova della continuità tra le due aziende e dell’illegittimità di non aver lasciato in servizio i Piloti, gli AA/VV ed il personale di terra addetto alle attività del ramo aviation di Alitalia, passato in ITA.

Altro che nuove assunzioni! Altro che assunzioni di personale “senza esperienza”.

Sono stati lasciati a casa Piloti e Comandanti con migliaia di ore di volo di esperienza, Assistenti di Volo con anni di servizio e altissima professionalità, personale di terra sulla cui preparazione sono state già investite ingenti risorse: preziosissimo know-how che si rischia di liquidare a danno di migliaia di famiglie e della collettività.

SERVE INVERTIRE LA ROTTA. NON C’È ALTRO TEMPO! 

20.1.2024                                                                                                CUB TRASPORTI

Scarica il comunicato

Qui invece la nuova risposta della DG Competition alla Lettera trasmessa alla Vestager sul trasferimento degli slots da Alitalia ad ITA senza che sia avvenuto un trasferimento totale o parziale di azienda.

Il commento da Cub Trasporti, segreteria nazionale: 

Sulla questione degli slot passati da Alitalia a ITA, Appare evidente che la Vestager ed il suo staff, ritornano sui loro passi rispetto aslle precedenti considerazioni contenute nelle risposte fornite alla Cub Trasporti ed in risposta alla interrogazione depositata nel Parlamento UE: stavolta si limitano ad enunciare il principio generale della norma sul trasferimento degli slot.

Di fatto, rinunciano a citare quanto affermato dal gestore olandese (lo Stato più liberista della UE) a presunta riprova delle loro tesi, evitano di sbagliare di nuovo , come, appunto, abbiamo evidenziato nella nostra missiva.

Vestager&Co affermano che gli slot possono essere trasferiti “anche in assenza di acquisizione”, “a condizione che il numero di slot trasferiti sia proporzionale al numero di aeromobili, equipaggio, ecc., oggetto di trasferimento”: una delle solite scoperte dell’acqua calda, tant’è che la Cub Trasporti citava ciò, già nella prima lettera inviata alla DG Competition il 19.6.2023, ribadendolo il 3.8.2023 e il 2.10.2023.

Il tema, però, è che tra Alitalia ed Ita, non c’è stato, a detta della nano-compagnia, un trasferimento di ramo d’azienda e soprattutto NON È STATO TRASFERITO IL PERSONALE.

Dunque, nella migliore delle ipotesi, come abbiamo sostenuto, è un trasferimento di ramo d’azienda “non perfezionato”, visto che il personale in Ita, proveniente da Alitalia, è stato assunto, previa selezione e solo in parte, comunque non trasferito.

Con una virata singolare, la DG Competition nella lettera sostiene che “i dipendenti dell’Alitalia hanno già impugnato gli atti di licenziamento per motivi di 《continuità

aziendale》, così ché la questione è al vaglio della giurisdizione nazionale”: un tentativo goffo dei burocrati europei per dire che la questione se la devono risolvere i dipendenti e non la DG Competition stessa, che, come detto in altre occasioni, finge di non sapere e non vedere.

A riprova di ciò è la frase di chiusura della risposta della DG Competition a spiegare la volontà di “lavarsi le mani”della DG Competition : ” Si fa presente infine che questa risposta rappresenta il punto di vista dei servizi della DG Concorrenza e non può essere considerata una posizione formale della Commissione europea “.

Ecco perché come ha detto oggi il boss di Ryanair, in una intervista pubblicata sul Corriere della Sera, la DG Competition “_…di solito sono inutili.
La signora Margrethe Vestager (la commissaria europea per la Concorrenza, ndr) ha una lunga serie di fallimenti nella tutela della competizione. Ho perso il conto dei ricorsi che abbiamo vinto contro Bruxelles sulle autorizzazioni degli aiuti di Stato miliardari ai vettori nazionali durante il Covid_”.

Stando così le cose, quindi, la DG Competition non svolge un ruolo di controllo ma esercita il suo potere con finalità politiche più che regolatorie.

Il fatto è che così ci rimettono i lavoratori ma forse a Vestager&Co poco importa di migliaia di addetti, sospesi contro le norme esistenti.

La Cub Trasporti arriverà fino in Corte di Giustizia a tutela dei lavoratori: che almeno poi non si dica che non si sapeva se poi il pronunciamento dovesse rimettere in discussione l’intero progetto che il Governo si ostina a perseguire, a danno di migliaia di lavoratori e dei cittadini!

 

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