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Legge di Bilancio 2024: Senza prospettive e stangata sulle pensioni

È una legge senza prospettive, stangata sulle pensioni.

Il 29 dicembre è stata approvata dal parlamento la manovra 2024. Rispetto al disegno di legge è rimasto quasi tutto invariato, salvo la classificazione da articoli in punti.  L’unico punto modificato è il 157 che riguarda le finestre per le pensioni sanitari e enti locali. Nella legge di conversione in materia di economia e fiscale è stato aggiunto l’art 18 bis per la proroga del lavoro agile fino al 31 marzo 2024.

L’insieme della manovra è formata da tre parti.

1) la legge per l’anticipo del pacchetto fiscale che accorpa le prime due aliquote Irpef.  2) la legge in materia economica e fiscale. 3) il disegno di legge di bilancio per il 2024  

i decreti sono subito esecutivi e dovranno essere convertiti in legge entro 60 giorni, mentre il disegno di legge sarà operativo da gennaio 2024.Vediamo le misure che interessano lavoratori e pensionati.

Si tratta di una legge senza prospettive in quanto in ogni capitolo si ribadisce che vale solo per il 2024, questo significa che dal 2025 tutto potrà accadere. L’unica spesa in prospettiva è quella per il ponte sullo stretto di Messina dove si prevedono 11,63 Miliardi € dal 2024 al 2032, uno scandalo.

Dei 24 Miliardi € circa, che vale la manovra, 14 Miliardi € sono fatti in deficit. Siccome il governo ha necessità di fare risparmi, circa 2,7 Miliardi € si risparmiando sulle pensioni e 6,7 Miliardi € si risparmiano sulle politiche del lavoro negli anni 2024-2026. Alla conferma della riduzione dei contributi previdenziali fino a 35.000 €, solo per il 2024, si aggiunge un peggioramento sulle pensioni specie su quota 103 e opzione donna. Ci sono poi una serie di sconti contributivi per le aziende, che tolgono risorse all’Inps e la cosa è preoccupante per il futuro delle pensioni. Se associamo questa manovra al rifiuto del salario minimo il governo di fatto si muove in una logica secondo la quale, di fronte all’inflazione, per aumentare i salari e pensioni bastano piccoli sgravi fiscali e contributivi a carico dello stato, tutti fatti in deficit, ma non si devono intaccare in nessun modo i profitti delle aziende. Questa logica, sbagliata, alla fine si ripercuote negativamente sui lavoratori e pensionati.

La Cub ritiene che si debbano adottare misure strutturali che difendano i salari e le pensioni prevedendo un meccanismo automatico di adeguamento all’inflazione.

Artt. 1 e 2 nuove aliquote fiscali Dal 2024 le aliquote Irpef diminuiranno da 4 a 3: 23 % fino a 28.000 €; 35% oltre 28.000 € fino a 50.000 € e 43% oltre 50.000 €

Il limite della no tax area (ovvero il limite entro il quale non si pagano tasse) sale da 8000 a 8500 €.

Le nuove aliquote comportano un vantaggio massimo di 260 € all’anno che viene azzerato per coloro che hanno un reddito complessivo oltre i 50.000 € in quanto viene sottratto dalle detrazioni fiscali.

Art. 4 Maggiorazione del costo ammesso in deduzione per nuove assunzioni  Le imprese che nel 2024 fanno nuove assunzioni a tempo indeterminato possono dedurre dal bilancio il costo del personale  (che già era del 100%)  del 120% che sale al 130% in caso di donne con almeno 2 figli residenti nelle regioni del sud, under 30, ex percettori di Reddito cittadinanza o invalidi.  Entro 30 giorni il ministero del lavoro e delle finanze emetterà un decreto attuativo.

Commento: la revisione delle aliquote, che porterà un beneficio massimo di 260 € all’anno è azzerata per i redditi sopra i 50.000 €. In compenso le aziende avranno sgravi fiscali per nuove assunzioni.

Art. 1 Anticipo conguaglio pensione Viene anticipato al 1 dicembre 2023 il conguaglio dell’inflazione dello scorso anno sulle pensioni che è pari allo 0,8 %

Art. 3 Anticipo rinnovi contatti pubblici In relazione ai rinnovi dei contratti 2022-2024 degli enti pubblici viene stanziata la somma di 2 Miliardi €. L’incremento degli emolumenti verrà pagato da dicembre 2023 e varrà per il 2024. Si tratta di una vacanza contrattuale come già lo scorso anno.

Art. 4 Rinvio seconda rata acconto Irpef per partite iva Per le partite iva con compensi fino a 170 mila € la seconda rata di anticipo è rinviata da novembre al 16 gennaio dell’anno successivo, oppure in 5 rate uguali sempre a partire dal 16 gennaio fino a maggio.

Art. 18 Fondo per i lavoratori a part time ciclico Per l’anno 2023 ai lavoratori part time che nel 2022 hanno avuto contratti che prevedono periodi non lavorati di 1 mese intero oppure da 7 settimane a 20 settimane non consecutive è attribuita una tantum di 550 € per una sola volta. La tantum è erogata solo se il lavoratore non è titolare di naspi o pensione o altro rapporto di lavoro.

Commento: in questo capitolo il regalo più vistoso è verso le partite Iva che possono rinviare gli anticipi Irpef. Per i contratti pubblici si tratta della solita mancia di fine anno.

Art. 18 bis Proroga del termine del lavoro agile fino al 31 marzo 2024 per i lavoratori del settore privato con figli fino a 14 anni di età senza bisogno di accordo individuale.

14 Bonus elettrico e gas Viene confermato per i soli mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024

15 Esonero parziale dei contributi previdenziali viene confermato per il solo 2024 lo sgravio contributivo del 7% per redditi fino a 25.000 € (1923 € al mese) e del 6% per redditi fino a 35.000 € (2692€ al mese). Ciò per 12 mesi senza effetti sulla 13°. (a differenza del 2023 che vale anche sulla 13°)

16 Misure fiscali Welfare aziendali Tetto differenziato dei fringe benefit detassati per i lavoratori dipendenti con figli a caricofino a 2mila € e senza figli (mille €).

Nel 2024 non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di 2.000 €. 

Per tutti gli altri lavoratori senza figli a carico la soglia viene fissata a 1.000 €

18 Detassazione premi di produttività Per il 2024 vengono tassati al 5%

21 Detassazione del lavoro notturno e festivo per i lavoratori turistico- alberghieri Per il periodo da gennaio a giugno 2024 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione alimenti e bevande e ai lavoratori alberghieri viene riconosciuto un integrativo speciale che non incide sul reddito annua le pari al 15% delle retribuzioni relative al lavoro notturno e agli straordinari. Tale integrativo vale per redditi nel 2023 fino a 40.000 €.

27 Rifinanziamento contratti pubblico impiego per il triennio 2022-2024 gli oneri contrattuali sono incrementati di 3 Miliardi e per l’anno 2024 e di 5 miliardi € a decorrere dal 2025.

Commento: sono misure comunque a termine solo per il 2024: il bonus elettrico e gas solo per 3 mesi, l’esonero dei contributi solo per il 2024, ma è sparito sulla 13° e non interessa i lavoratori con redditi sopra i 35.000 €, lo stesso per le detassazioni. Invece i soldi per i contratti pubblici sono sempre pochi.

126 riscatto periodi non coperti da retribuzione In via sperimentale per gli anni 2024 e 2025 per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare dal 1996 (ovvero in regime contributivo) ci sarà la possibilità di riscattare periodi di lavoro non coperti da contributi per un massimo di 5 anni. Per i lavoratori del settore privato l’onere può essere sostenuto dal datore di lavoro e in questo caso può essere detratto dal reddito d’impresa.

134 indicizzazione pensioni rispetto all’inflazione, per 2024 viene così definita

  • per le pensioni pari o inferiori a 4 volte il minimo 100 %
  • per le pensioni superiori a 4 volte ma uguali o inferiori 5 volte il minimo 85 %
  • per le pensioni superiori a 5 volte ma uguali o inferiori a 6 volte il minimo 53 %
  • per le pensioni superiori a 6 volte ma uguali o inferiori a 8 volte il minimo 47 %
  • per le pensioni superiori a 8 volte il minimo ma uguali o inferiori a 10 volte 37
  • per le pensioni superiori a 10 volte il minimo 22 % (era 32%)

Misure di flessibilità in uscita

La pensione non è cumulabile con redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di redditi 136 Proroga fino al 31-12-2024 dell’ape sociale a cui possono accedere coloro che hanno compiuto 63 anni e 5 mesi (nel 2023 bastavano 63 anni) e rientrino nelle seguenti categorie:

  • Disoccupati perché licenziati o che hanno avuto un contratto a termine con 30 anni di contributi;
  • lavoratori con 30 anni di contributi che assistono il coniuge o un parente con handicap grave
  • persone con riduzione della capacità lavorativa pari almeno al 74% e 30 anni di contributi
  • lavoratori impiegati in mansioni usuranti: in totale sono 23 mansioni previste.

occasionali fino ad un massimo di 5000 €.

138 Proroga dellaopzione donna” per coloro che hanno maturato i requisiti di 61 anni di età (prima era 60 anni) e 35 di contributi entro il 31-12-2023. Rimane la finestra di 12 mesi per le lavoratrici del privato e 18 mesi per le autonome. L’età sarà ridotta di un anno se hanno un figlio e due anni se hanno due figli. Per accedere alla opzione donna occorre rientrare in uno dei seguenti casi:

  1. assistono da almeno 6 mesi coniuge o parenti di primo grado che beneficiano della legge 104.
  2. Hanno una invalidità superiore al 74 %.

La riduzione dell’età a 59 anni si applica anche alle donne che sono licenziate o dipendenti da aziende in crisi per le quali è aperto il tavolo presso il ministero del lavoro.

La pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo.

139 Quota 103 (peggiorata) possono accedervi coloro che nel 2024 hanno compiuto 63 anni di età e 41 anni di contributi. In questo caso la pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo e il valore non può superare 4 volte il minimo. (circa 2250 € mese lordi)

Per i lavoratori di aziende private, se hanno maturato il diritto entro il 31-12-2023 la finestra è di 3 mesi, se invece il diritto è maturato nel 2024 la finestra è di 7 mesi

Per i lavoratori del pubblico impiego: se hanno maturato i requisiti entro il 31-12-2023 la finestra è di 6 mesi, se invece il diritto è maturato nel 2024 la finestra è di 9 mesi

I lavoratori che hanno maturato quota 103 possono rinunciare all’accredito dei contributi previdenziali. In conseguenza di ciò il datore di lavoro non li verserà all’Inps e corrisponderà l’equivalente ai lavoratori.

143 Conferma Cassa integrazione per partite iva: Si chiama (ISCRO) indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Era stata istituita in via sperimentale per il triennio 2021-2023

Interessa coloro che hanno la partita Iva, comprese quelle dello spettacolo, che non hanno pensione, non hanno il reddito di cittadinanza, hanno avuto un reddito del 70% inferiore alla media dei tre anni precedenti, hanno dichiarato nell’anno precedete un reddito inferiore a 12.000 € e sono in regola con il pagamento dei contributi.  L’indennità è erogata per 6 mensilità ed è pari al 25% su base semestrale dell’ultimo reddito e va da un minimo di 250 € a 800 € mensili. Può essere chiesta una sola volta nel triennio.

157 Aumento finestre di uscita pensioni pubblici dipendenti per coloro la cui pensione è liquidata a carico della Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL), della Cassa per le pensioni ai sanitari (CPS), della Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI) e della Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori (CPUG) la finestra è 3 mesi se maturata entro il 31 dicembre 2024, 4 mesi se maturata entro il 31 dicembre 2025, 5 mesi se maturata entro il 31 dicembre 2026, 7 mesi se maturata entro il 31 dicembre 2027 e 9 mesi se maturati dal 1° gennaio 2028 »  Questo interessa circa 700 mila lavoratori.

Commento: è il capitolo più negativo, una vera stangata. Alla riconferma della indicizzazione che comunque ancora una volta modifica la legge che prevedeva il 100 % per tutte le pensioni si associano modifiche in negativo di opzione donna e quota 103.  L’aumento dell’età, le nuove finestra per quota 103 e il calcolo tutto contributivo. che comporta una perdita del 25-30% sul valore della pensione. le rendono utilizzabili solo per poche persone. Ultima chicca l’aumento delle finestre di uscita per i lavoratori degli enti locali e alcune categorie di enti pubblici. Sembra la prova generale per poi estendere la cosa a tutti nel prossimo anno.

177 Incremento buoni per rette asili nido Per i nati a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un valore ISEE fino a 40.000 € nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni, l’incremento del buono asili nido è elevato da 1.500 a 2.100 €.

179 Congedi parentali per figli fino a 6 anni sono elevati da 6 a 8 mesi di cui il primo mese pagato all’80% e il secondo mese pagato al 60%; all’80 % solo per l’anno 2024.

180-181 decontribuzione delle lavoratrici con figli per gli anni 2024, 2025 e 2026 alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, escluso il lavoro domestico, è riconosciuto un esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del lavoratore fino al compimento dei 18 anni di età del figlio più piccolo, per un massimo annuo di 3.000 €. L’esonero è riconosciuto, anche alle lavoratrici madri di due figli fino al compimento di 10 anni di età del figlio più piccolo.

183 esclusione titoli di stato dal calcolo Isee coloro che hanno titoli di stato, nonché i prodotti finanziari con obbligo di rimborso garantito dallo stato (i buoni postali) fino a 50.000 € non dovranno più indicarli nella compilazione dell’Isee.

Commento: l’asilo nido gratis tanto strombazzato non c’è e si riduce solo ad un aumento del bonus. Meglio l’aumento di un mese dei congedi parentali, interessante la decontribuzione per le madri. La chicca che invece stride è l’esclusione fino a 50.000 € dei titoli di stato per il calcolo Isee, un regalo a chi ha più soldi.

217 rifinanziamento servizio sanitario la spesa sanitaria è aumentata di 3 Miliardi € per il 2024 e 4 Miliardi € per il 2025.

218 Aumento tariffe per prestazioni aggiuntive dal 2024 al 2026Per il personale medico il pagamento delle prestazioni aggiuntive può essere aumentato fino a 60 € orarie. Secondo il governo questo servirebbe per abbattere le liste di attesa!!!

Commento: c’è un aumento generico della spesa sanitaria senza nessun piano di azione. Se dal 2010 ad oggi nella sanità sono stati tagliati 37 Miliardi € di investimenti e sono andati via oltre 25 mila operatori e medici, i soldi stanziati sono una goccia nel mare. L’altra cosa ridicola è che per ridurre le liste di attesa si aumenta il pagamento delle ore di straordinario ai medici. Sarebbero invece necessari decine di Miliardi di investimenti e programmare l’assunzione di migliaia di medici e operatori sanitari.

Legnano, gennaio 2024                                                                                                       

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