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Lo specchio per le allodole tra bonus e conto welfare

Dal 2016, nel Contratto Nazionale (CCSL) del gruppo Stellantis è stato istituito il “conto welfare” aziendale, gestito insieme ai sindacati firmatari.

L’iscrizione è su base volontaria e si formalizza nel periodo tra il 12 gennaio e 8 marzo. L’iscrizione prevede che mensilmente si ceda, quindi che venga sottratto dalla busta paga, una quota dell’incentivo di produttività ed a febbraio una quota dell’elemento di efficienza. Tale somma annuale da destinare mensilmente al conto welfare viene decisa dal lavoratore all’atto della iscrizione e varia dai 250 sino ai 1200 euro annui.

In base alla effettiva presenza lavorativa, ogni dipendente accumulerà una determinata e diversa quota, che potrà essere utilizzata e spesa entro il mese di novembre solo su ambiti e beni di servizi convenzionati con l’azienda.

Questa quota individuale annua può essere utilizzata dall’associato per:

  • Assistenza sanitaria integrativa Educazione e istruzione per familiari
  • Assistenza familiari anziani e non autosufficienti
  • Abbonamenti per trasporto pubblico
  • Buoni carburanti e buoni acquisto con esercizi convenzionati
  • Previdenza complementare

A causa della bassa adesione riscontrata in questi anni, a marzo 2023 per il nuovo rinnovo del CCSL Stellantis, l’azienda e i sindacati, per poter avere adesioni e gestire queste quote, daranno a chi si iscrive entro 8 maggio 2023 un UNA TANTUM di euro 200,00. Quindi il lavoratore su base volontaria che si iscrive al “conto welfare”, cederà una quota mensile per almeno un anno ed avrà in aggiunta i 200,00 euro.

Questi 200,00 euro però non potranno essere spesi per buoni carburanti e per buoni acquisto.

Appare chiaro ed ovvio che la volontà aziendale e sindacale è quella di gestire finanziariamente la retribuzione dei lavoratori, diventati ormai quest’ultimi fonte di guadagno.

Sono decenni che azienda e sindacati gestiscono i fondi pensionistici (Cometa), i fondi sanitari privati (Fasifiat) e oggi anche le ex-quattordicesime (elemento di efficienza e incentivo di produttività).

Una precisa volontà di impoverire sia le casse dello Stato e quindi dello stesso cittadino lavoratore, gestendo a mezzo “assicurazioni e assistenze privato il denaro dei lavoratori stessi.

Come FLMU-Cub lottiamo da anni per l’abolizione dei fondi pensionistici privati e le promulgazioni di leggi che vadano a migliorare le norme pensionistiche sia in merito all’età pensionabile che alla rivalutazione economica della stessa. Inoltre, rivendichiamo il ripristino della 14 mensilità ai lavoratori, emolumento che permette di sapere con certezza la retribuzione che si andrà a percepire nel mese di luglio, senza dover sottostare ad accordi variabili e impedendo che la gestione del nostro salario e del nostro lavoro sia a discrezione dei padroni datoriali e quelli sindacali.

Cassino, 28/04/2023

FLMU CUB

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