Venerdì, 26 luglio, il presidente francese ha deciso di invitare il presidente argentino all’Eliseo. Non si tratta solo di un aneddoto dei tanti inutili incontri tra “statisti”.
Javier Milei è un attivista di estrema destra, coinvolto nell’attuazione di una politica reazionaria e negazionista nel suo paese, e coinvolto nella costruzione di un polo fascista su scala internazionale.
Da quando è entrato in carica nel gennaio 2024, il governo Milei ha moltiplicato decisioni e dichiarazioni reazionarie, liberticide e negazioniste. Attacca i lavoratori, i diritti delle donne, la libertà di associazione e di manifestazione, le cooperative di lavoro, invita all’odio e alla violenza, nega i crimini della dittatura militare (1976-1983).
Poche settimane prima delle elezioni europee, Milei era a Madrid per sostenere una decina di partiti di estrema destra, tra cui Raggruppamento Nazionale di Le Pen, Vox di Abascal, Fratelli in Italia e Fidescz di Orban.
Poco prima di venire all’Eliseo, Milei ha attaccato l’Istituto Universitario Nazionale dei Diritti dell’Uomo (chiamato simbolicamente “Università delle Madri di Plaza de Mayo”), che ora vuole governare! Mentre Milei era all’Eliseo, i deputati del suo partito hanno fatto visita ai soldati condannati per crimini contro l’umanità durante la dittatura, per dire loro che la loro sentenza sarebbe stata presto annullata.
L’invito di Macron a Milei è un insulto alle decine di migliaia di vittime della dittatura militare argentina.
È una provocazione nei confronti del popolo di questo paese e in particolare della classe operaia e dei sindacati che oggi organizzano la resistenza contro misure reazionarie, liberticide, antifemministe, razziste, discriminatorie e filocapitaliste.